Ripresa dei voli e variante prezzi: timori per il rincaro delle tariffe

L’entusiasmo, o almeno la fiducia, è tornato quello di un tempo nel mondo del trasporto aereo. Da oltre due anni infatti non si vedeva una programmazione di tale portata per l’orario estivo e vedere una summer di Malpensa e Linate, solo per citare un caso, al 101 per cento rispetto al 2019 fa tirare un sospiro di sollievo. Così come i network estivi delle low cost, che andranno ben oltre i numeri di tre anni fa. Ma per cantare vittoria è ancora troppo presto. Sia perché la prudenza è ormai diventata la parola d’obbligo sia per le varie incognite che ancora aleggiano. E come ha detto in un’intervista a TTG Italia Andrea Tucci, vice president aviation business development di Sea, i conti veri dovranno essere fatti più avanti.

La situazione
Ma c’è una variante in più che quest’anno è destinata a fare la differenza e ormai alla vigilia dell’altissima stagione e dopo la tregua di queste settimane i viaggiatori sembrano non avere più scampo: i prezzi saliranno e gli aumenti si faranno sentire, pesando forse anche in maniera determinante sulle scelte di chi vorrebbe partire. E a quanto pare la crescita non lascerà scampo neanche a chi può optare per periodi di spalla, evitando i picchi di luglio e agosto, perché l’incidenza del caro fuel andrà aumentando man mano che i vettori esauriranno le scorte di carburante acquistate a prezzi calmierati precedenti alla crisi determinata dal conflitto in corso.

I numeri
Ma allora di quanto cresceranno? Così come è presto per fare bilanci sull’andamento, lo è altrettanto su questo tema. Secondo l’analisi effettuata sul settimanale 7 del Corriere della Sera, analisti e top manager dei vettori pensano che per l’estate non si dovrebbe andare oltre gli 8-10 punti percentuali sulla media delle tariffe attuali. Tradotto in cifre questo significa comunque che su un volo a corto raggio bisogna mettere in cantiere tra i 5 e i 10 euro in più a tratta, ma sul lungo raggio la cifra sale a 50-60 euro. E poi c’è da tenere a mente un altro fattore: per quanto l’offerta sia risalita, il dato rispetto alla domanda potrebbe risultare ancora basso in particolare su alcune tratte e questo storicamente ha l’effetto di provocare impennate dei costi man mano che ci si avvicina al sotto-data.

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