Veratour: “Bene
l’estate, puntiamo
ai 270 milioni”

Veratour guarda con fiducia alla fine dell’anno. L’operatore stima infatti di chiudere il ‘25 con un fatturato di 270 milioni di euro, in crescita del 10% sull’anno scorso. A far ben sperare le prenotazioni per la stagione estiva (giugno-settembre), che segnano un incremento del fatturato del 10%, secondo quanto rivelato dal tour operator a Milano Finanza.

Traina il Mediterraneo, con la Penisola in vetta. Forte anche la domanda sull’Egitto e a seguire sulla Tunisia, ma tengono anche l’Oceano indiano, Grecia e Spagna.

Buone notizie anche sul fronte della spesa. “Lo scontrino medio è positivo, registriamo 1.580 euro per passeggero - ha rivelato l’a.d. di Veratour, Stefano Pompili -. Si tratta di un prezzo importante tenendo conto che la Tunisia oggi, che vale il 10% del nostro volume estivo, costa meno di mille euro. E quindi pensate quanto riusciamo a vendere per arrivare a quella cifra tra Egitto, Italia e il resto del mondo”.

Mediterraneo allargato e nuovi piani

Sembra aver funzionato, in particolare, la “strategia del Mediterraneo allargato”.“L’Italia - ha precisato Pompili - va molto bene e abbiamo potenziato la nostra offerta in Grecia e a Cipro”. Buona la risposta sulla novità delle crociere alle Cicladi e sulle tre nuove aperture in catalogo, in particolare, “registriamo il tutto esaurito per la novità Cipro”.

Guardando oltre l’estate, il ceo di Veratour ha rivelato di avere il mirino puntato su nuove destinazioni. “Ne stiamo vedendo diverse legate al mondo del Mediterraneo, stiamo guardando anche altre isole greche e vorremmo aumentare la nostra presenza nelle isole Baleari, benché non sia molto facile. Stiamo guardando un villaggio nuovo su Minorca per il prossimo anno”, ha anticipato, aggiungendo che “stiamo guardando anche in Italia, qualche struttura nuova in Puglia e in Sicilia. E dulcis in fundo un’operazione importante che stiamo valutando con dei nostri partner è il Madagascar: lì vorremmo aprire nella parte Sud, dove attualmente c’è un aeroporto, ma servono ancora dei miglioramenti infrastrutturali. Si tratta di una location dove vediamo possibilità a tre/quattro anni anche perché sarebbe un’operazione fatta insieme all’ente turistico locale”.

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