Catani, FH55 Hotels
“Il nostro lusso
è nei dettagli”

Sono passati 70 anni da quando Dino Innocenti, imprenditore nel real estate, acquisendo il Grand Hotel Mediterraneo sul Lungarno del Tempio a Firenze creò quello che divenne rapidamente uno dei più grandi e prestigiosi complessi alberghieri d’Italia, con 340 camere e 620 posti. Una struttura destinata a stabilire nuovi standard per l’ospitalità di lusso.

Da allora il gruppo FH55 Hotels è cresciuto con hotel d’alta gamma a Roma e in Toscana, ma l’obiettivo è rimasto lo stesso: innalzare ulteriormente gli standard, mantenendo la flessibilità necessaria per personalizzare sempre più l’idea del lusso. Un obiettivo che Claudio Catani, Vice President Operations del Gruppo FH55 Hotels, sintetizza in un concetto preciso: quello dell’anticipatory service.

Il programma di investimenti

“Il cliente - ci spiega - non deve aver bisogno di chiedere alcunché. Dobbiamo esaudire i suoi desideri prima ancora che si manifestino in lui, ponendo un’attenzione maniacale a ogni singolo dettaglio”. Da qui la decisione di lanciare un impegnativo programma di investimenti culminato nel piano di restyling che ha interessato il Grand Hotel Palatino a Roma, a due passi dal Colosseo, fatto costruire da Innocenti nel 1968. Corposo l’investimento, pari a 20 milioni di euro, per un piano di lavori iniziato nell’inverno del 2023 e che si concluderà nella primavera del 2027.

“Le camere - specifica Catani - passeranno a 198 a 157, molto più ampie delle precedenti. La prima tranche di lavori, terminata due giorni fa, ha coinvolto 57 camere portando alla creazione di 14 nuove suite e di una Presidential Suite all’ultimo piano. Il prossimo anno ristruttureremo altri due piani e, a primavera 2027, l’hotel diventerà un 5 stelle lusso”.

I particolari che contano

Un lusso contemporaneo e, dicevamo, superpersonalizzato, tarato sulle esigenze della principale componente di clientela del gruppo: quella americana che, spiega Catani, “rappresenta il 35-40% del totale dei nostri ospiti, seguita dai mercati tedesco, austriaco e svizzero e da quello britannico. Una componente, quest’ultima, che intendiamo sviluppare ulteriormente. Non a caso abbiamo aperto un ufficio di rappresentanza a Londra, oltre a quello già operativo a Manhattan; agli Stati Uniti dedichiamo dieci settimane all’anno di vendita di persona nelle luxury travel agency”.

  • Catani, FH55 Hotels“Il nostro lussoè nei dettagli”

Parlavamo, prima, di dettagli che fanno la differenza: “Qualche esempio? Per venire incontro alle esigenze degli statunitensi al Palatino abbiamo camere con i King Size Texas, letti dalla larghezza di ben 240 cm, oppure i Wyoming King quadrati, di oltre 210 cm per lato. Ovviamente in tutte le aree ci sono prese americane e inglesi e nei bagni il doppio lavabo è di rigore. Le nostre camere, inoltre, sono di almeno 30 mq”.

Il Ristorante Serrae

E in tema di esperienze d’alta gamma il gruppo ha investito anche un milione di euro nella creazione di un ristorante fine dining: Il Ristorante Serrae Villa Fiesole, Stella Michelin nella Guida 2025, guidato dallo chef Antonello Sardi. “Lo abbiamo fato diventare un’unità operativa a se stante, sganciata dall’hotel ma ovviamente connessa alla struttura ricettiva la cui apertura, dapprima stagionale, è diventata annuale”.

Aperto da un anno, il nuovo ristorante sta ottenendo ottimi riscontri, così come gli altri asset in portafoglio: “Abbiamo chiuso il 2024 con ricavi e margine operativo a più 30% rispetto al pre-Covid, mentre rispetto al 2023 entrambi gli indicatori hanno registrato un incremento di 8 punti percentuali. A oggi - aggiunge Catani – siamo a un più 18% di ricavi su tutte le strutture”. Unico neo il rallentamento delle prenotazioni da parte della componente americana per luglio, agosto e settembre. “La booking window si è drasticamente ridotta - ammette Catani - a causa dell’incertezza economica e, per quanto riguarda Roma, della preoccupazione di trovare troppo caos a causa del Giubileo. I grandi eventi, si sa, spaventano un po’ i viaggiatori. Migliore, invece, la situazione dei mercati di vicinanza e di quelli nordeuropei”.

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