Viaggiatori post-Covid: fra i trend emergenti attenzione ai prezzi e più ricerche online

Nonostante le restrizioni dovute alla pandemia stiano venendo meno in numerosi Paesi, il turismo leisure continua a subire gli strascichi degli ultimi due anni. I consumatori, ancora preoccupati per il virus, risentono anche dell'inflazione e questo incide sul comportamento d'acquisto dei viaggi. Dallo studio effettuato su diverse migliaia di persone dall'agenzia di marketing digitale TravelBoom, sono emersi cinque trend quanto mai significativi.

Il nuovo viaggiatore post pandemia è condizionato in primis dall'aumento dei costi, fattore che sta influenzando in maniera netta oltre un terzo degli intervistati, i quali non escludono la possibilità di trovarsi costretti ad annullare i propri programmi.
Inoltre, sono aumentate le ricerche online con una media di 5,5 pagine web visitate durante il processo di organizzazione e booking.

Il terzo punto riguarda l'importanza che ogni elemento riveste sulla decisione di intraprendere o meno un viaggio. Non deve sorprendere se il 46,3% dichiari che il primo criterio da prendere in considerazione sia il prezzo (nel 2019 era il 37,9%).
Come si legge su hosteltur.com poi, la paura di imbattersi nel coronavirus non sembra averci abbandonato. Secondo TravelBoom, il 55% degli intervistati stima anche i rischi del Covid prima di prenotare. In ultimo, le recensioni che mai come adesso si sono rivelate determinanti. La ricerca ha rivelato come l'82% dei viaggiatori non finalizzi il proprio soggiorno in una struttura ricettiva senza aver letto i commenti degli altri clienti.
Gaia Guarino

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