Il commento del direttore
Remo Vangelista
Continua a far discutere la norma in Legge di Bilancio che porterebbe l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26%. La maggioranza si dice pronta al dialogo e, secondo quanto riportato da Milano Finanza, l’idea parrebbe quella di rivedere al ribasso l’aliquota per il primo immobile destinato agli affitti brevi gestiti tramite piattaforma o agenzia, facendola scendere dal 26 al 23% (ora è al 21%).
Si intravede dunque uno spiraglio di dialogo, a condizione che l’incremento sui contratti brevi sia bilanciato da una riduzione dell’aliquota sulle locazioni a lungo termine, attualmente al 21% (o al 10% per il canone concordato).
L’obiettivo
L’approvazione congiunta di queste misure mirerebbe a incentivare le soluzioni abitative di lungo periodo, contribuendo a colmare la crescente domanda di case in affitto e a sottrarre parte del patrimonio immobiliare al mercato turistico.
L’emergenza casa continua infatti a restare al centro dell’agenda politica del governo, come dimostra il disegno di legge di Fratelli d’Italia che punta a snellire radicalmente le procedure di sfratto per morosità, introducendo un limite di sole due mensilità non pagate per l’attivazione della procedura.