La Direttiva Ue preoccupa
Apicella: “Siamo a rischio”

Preciso, lineare come pochi altri. Adriano Apicella, ceo di Welcome, ha dato prova per l'ennesima volta di grande lucidità intervenendo in Sardegna all’interno di un dibattito dove si è discusso ampiamente dell'avvento della nuova Direttiva europea.

“Forse stiamo sottovalutando la situazione che ritengo sia addirittura più seria del Covid - ha detto l'a.d. del gruppo distributivo - Penso che nel comparto non vi sia la capacità finanziaria per sopportare gli adempimenti necessari. Se la Direttiva europea passa come è stata presentata, saranno guai seri”.

Un Apicella che non si è trincerato dietro le solite risposte di circostanza che circolano sul mercato, forse perché il tema è così delicato che è giunto il momento di abbandonare prudenze ormai inutili.

Per questo, durante Obiettivo X di Ota Viaggi, si è discusso della necessità di una Confederazione forte, capace di mettere d'accordo le mille anime di questa industria. Anime che durante il Covid trovarono unione e sostanza. Cosa che nell'ultimo anno si è affievolita (confermato anche da alcune associazioni).

“Adesso servirebbe una Confederazione per avere maggiore peso e capacità. C’è urgente bisogno di lobbisti, come avviene nell’industria automotive o manifatturiera, che lavorano al Parlamento in rappresentanza della categoria. Senza una mobilitazione forte il comparto rischia veramente di chiudere”, ha aggiunto Apicella. Secondo le varie associazioni, la Direttiva dovrebbe poi entrare in vigore nel giro di un paio di anni, rispettando i tempi di applicazione consueti. Ma di fronte alla decisione finale di luglio non sarà poi possibile cercare vie di uscita.

Ecco perché il finale di trattativa disegnato dal ceo di Welcome assume contorni abbastanza preoccupanti.

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