Il commento del direttore
Remo Vangelista
Sono i viaggiatori asiatici i turisti più attenti alle fluttuazioni monetarie, rispetto agli europei e agli americani. Da un’indagine del Mastercard Economics Institute emerge come le oscillazioni delle monete nazionali siano uno dei fattori determinanti nell’orientamento sulle scelte di viaggio.
I dati riguardano 30 destinazioni in 24 mercati, che rappresentano l’80% del prodotto turistico globale. L’esempio ancora attuale risulta essere Tokyo, dove il forte deprezzamento dello yen ha fatto crescere negli ultimi 3 anni le presenze internazionali.
Tutto questo nonostante l’aumento delle tariffe aeree e degli alberghi abbia in gran parte eroso il reale vantaggio della svalutazione.
Ancora oggi, con la moneta giapponese in risalita, Tokyo resta una delle prime scelte. In questo gli asiatici risultano essere più influenzabili degli europei. Ad ogni punto percentuale di deprezzamento di una moneta corrisponde infatti un aumento dell’1,5% delle presenze di asiatici (in primis i cinesi), dello 0,7% di americani e neozelandesi e solo dello 0,2 di francesi, italiani o tedeschi.