A cura di Remo Vangelista

Direttore TTG Italia

Première dame

Le compagnie aeree di mezzo mondo nell’ultima stagione hanno annunciato investimenti per le classi Premium, First e Business. Ora dopo aver visionato i dati Iata del ’24 appare chiaro che in molti hanno visto giusto. Le avvisaglie erano già note nel ’22 e nel ’23, ma lo scorso anno le superior hanno dominato nel campo del trasporto aereo.

Quanto successo nell’industria negli ultimi 5 anni ha drasticamente cambiato l’assetto del mondo dell’aviation. Le compagnie low cost hanno mantenuto le loro fette di mercato e in alcune aree hanno guadagnato spazi, questo grazie anche all’impennata del traffico globale registrata nel post covid. I vettori tradizionali, dopo aver lasciato intere praterie ai vari vettori a basso costo, hanno così deciso di muoversi in maniera decisa per investire nelle classi superior. Le uniche che garantiscono ancora una base di redditività molto interessante. Lasciando così molto libertà d’azione sul corto e medio raggio.

Sui voli a lunga gittata, malgrado qualche annuncio ‘esagerato’ di Michael O’Leary, non c’è nulla da fare, le low cost girano molto al largo.

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