Il commento del direttore
Remo Vangelista
Sono già 2,4 milioni i minuti di ritardo accumulati dai vettori europei nell’ultimo mese. In base ai dati divulgati da Rimborso AlVolo rielaborando il report Eurocontrol, infatti, nella prima settimana di luglio dagli aeroporti europei sono decollati 34.860 voli giornalieri, in aumento dell’ 1% rispetto al 2024, numero salito a 35.565 nella seconda settimana di luglio, a più 3% rispetto al 2024.
Nella prima metà di luglio, tuttavia, nei cieli europei si sono registrati complessivamente 2.386.240 minuti di ritardo dovuti alla gestione del flusso del traffico aereo, in media 5,8 minuti per volo nella prima settimana del mese, quasi 4 minuti nella seconda. La situazione peggiore si è registrata negli aeroporti francesi, dove si è concentrato il 41% di tutti i ritardi nella rete, a causa di problemi di capacità e di personale. In Spagna si è registrato il 16% del totale dei ritardi, a causa soprattutto dell’elevata domanda e delle condizioni meteo avverse; gli aeroporti tedeschi hanno invece riportato il 9% di tutti i ritardi nella rete.
In media a luglio 3 voli su 10 (vale a dire il 30% del totale) sono atterrati in ritardo rispetto all’orario previsto. Le migliori performance sono quelle degli aeroporti di Oslo (80% dei voli puntuali), Copenhagen (76%) e London Heathrow (75%). Al contrario gli scali peggiori in termini di puntualità alle partenze sono Lisbona (40% dei voli in orario), Palma de Mallorca (45%) e Roma Fiumicino (48%).
Nonostante ritardi e disservizi aerei sempre più frequenti, però, RimborsoAlVolo fa notare come solo il 15% dei passeggeri che ne hanno diritto chieda l’indennizzo da 250 a 600 euro previsto dalla normativa comunitaria in caso di ritardo prolungato o cancellazione del volo. Questo è frutto sia di una mancata conoscenza dei propri diritti da parte dei viaggiatori, sia del fatto che i vettori aerei ostacolano o non comunicano agli utenti le procedure per ottenere la compensazione pecuniaria.