Il commento del direttore
Remo Vangelista
I risultati non lasciano spazio ai dubbi. Grazie al profitto record di 22,7 miliardi di dirham (5,44 miliardi di euro) raggiunto nell’anno finanziario conclusosi il 31 marzo scorso, Il Gruppo Emirates diventa il gruppo del settore dell’aviazione più redditizio al mondo nel periodo 2024-25, rendendo di conseguenza Emirates la compagnia aerea più redditizia al mondo.
Gli indicatori sono tutti positivi; se, infatti, il profitto fa segnare un aumento del 18% rispetto all’anno precedente, anche i ricavi raggiungono risultati mai ottenuti, arrivando a 145,4 miliardi di dirham (pari a 34,9 miliardi di euro), in crescita di 6 punti percentuali sull’anno prima. Anche la liquidità disponibile raggiunge un livello record, pari a 53,4 miliardi di dirham (12,8 miliardi di euro, in aumento del 13%, mentre l’ebitda è il più alto di sempre, arrivando a 42,2 miliardi di dirham (10,1 miliardi di euro), a più 6% sull’anno precedente, a dimostrazione di una forte redditività operativa.
“Investimenti incessanti in persone e prodotti”
“Durante l’anno - fa notare lo Sceicco Ahmed bin Saeed Al Maktoum, presidente e amministratore delegato di Emirates Airline e Gruppo Emirates - Emirates e dnata sono state in grado di muoversi rapidamente per soddisfare la forte domanda di servizi di trasporto aereo in tutti i mercati e conquistare nuovi clienti, grazie ai nostri investimenti incessanti nelle persone, nella creazione di partnership e nella fornitura di prodotti e servizi eccellenti. Per il 2024-25 – aggiunge - il Gruppo Emirates ha alzato l’asticella stabilendo nuovi record per profitto, ricavi e liquidità”.
Tornando alle cifre, Emirates da sola ha riportato un profitto record ante imposte di 21,2 miliardi di dirham (5 miliardi di euro), in aumento del 20% rispetto all’anno precedente, e ricavi a quota 127,9 miliardi di dirham (30,7 miliardi di euro), in crescita del 6%. Anche la liquidità disponibile ha raggiunto il più alto livello di sempre: 49,7 miliardi di dirham (11,9 miliardi di euro), superiore del 16% rispetto al 31 marzo 2024.