Caro voli, l’impennata di Pasqua: raddoppia il costo dei biglietti per Sud Italia e isole

Se è vero che Pasqua è la 'prova generale' dell'estate per il turismo, allora per il costo dei biglietti aerei si prepara un'alta stagione di fuoco. In un anno il prezzo dei voli per Sud Italia e grandi isole per il periodo delle prime festività di primavera è quasi raddoppiato, superando anche le quotazioni del pre-covid.

Come riporta un'analisi di corriere.it i prezzi medi per i voli nazionali sono passati da circa 60 euro di un anno fa (andata e ritorno) a 113 euro del 2023, con un aumento dell'8% anche rispetto al 2019. Per l'analisi, come precisa il sito del quotidiano, sono stati presi in considerazione i collegamenti da Milano e Roma verso Bari, Brindisi, Palermo, Catania, Cagliari, Olbia e Alghero, analizzando le tariffe di Ryanair, Ita Airways, easyJet, Wizz Air, Volotea e Aeroitalia, ovvero tutti i vettori che offrono collegamenti interni.

I voli da Milano
Spiccano in particolare gli aumenti dei voli tra Milano e la Sicilia. Per i collegamenti su Palermo l'incremento è del 135% rispetto al 2022 e del 5% sul 2019; più gravosa la situazione per i voli sul Fontanarossa, aumentati del 153% rispetto all'anno scorso e del 30% rispetto a tre anni fa. Ma anche i collegamenti sulla Sardegna hanno segnato aumenti di prezzo: rispetto all'anno scorso il Milano-Olbia è aumentato del 148% e il Milano-Alghero del 74%; ma confrontando le tariffe con quelle del 2019 gli aumenti sono del +12% per Cagliari e del 31% per Alghero.

I prezzi da Roma
Analizzando i dati relativi alle partenze da Roma la situazione non cambia di molto: i prezzi su Palermo sono aumentati del 40% rispetto al 2022 e del 9% rispetto al 2019, mentre quelli su Catania sono cresciuti dl 138% sul 2022 e del 15% sul 2019.

Per i voli dalla Capitale alla Sardegna, per Cagliari gli aumenti sono invece del 58% rispetto al 2022 e del 31% rispetto al 2019; analizzando Olbia invece si registrano incrementi del 45% sul 2022 e del 12% sul 2019.

Non si tratta dunque di un fisiologico recupero dei livelli tariffari dopo i cali degli ultimi anni dovuti alla flessione della domanda: gli aumenti si registrano anche rispetto al pre-pandemia, e talvolta anche in maniera sensibile.

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