Come cambia il long haul
Il bilancio degli hotel

La tendenza era già emersa lo scorso anno, ma si è accentuata nell’estate appena terminata: il mercato americano è apparso più prudente nelle prenotazioni degli hotel, soprattutto per le città d’arte, ma grazie a un attento lavoro sui prezzi l’adr è aumentata, portando con sé anche una crescita di fatturato. E non sono mancate le sorprese.

“Lo avevamo previsto e possiamo confermarlo - sottolinea Luca Boccato, a.d. di HNH Hospitality -: se la stagione balneare è andata molto bene, con la Sardegna a più 20% di fatturato, Roma e Venezia hanno riportato un segno meno, con il mercato Usa a meno 10% a Roma e cifre peggiori a Venezia, che ha subito una flessione più generalizzata dell’incoming internazionale”.

Parla di un -15% di arrivi statunitensi a Roma anche Giuseppe Marchese, ceo di RHC Group: “Occorre anche considerare - spiega - che l’offerta di ricettività della capitale è aumentata e, accanto agli hotel, si sta facendo strada sempre più l’extralberghiero. Nella fascia alta di hospitality - aggiunge - si sta inoltre creando una polarizzazione sempre più accentuata tra il target altospendente e quello che, ora, non può più permettersi nemmeno un soggiorno breve in un hotel upper level”.

Il ritorno dell’Asia

Ma la vera novità per i player dell’hospitality è il ritorno del mercato del Far East, che sta prenotando con anticipo. “Abbiamo richieste per gruppi da Cina, Taiwan e Giappone per il 2026” aggiunge Daniela Baldelli, direttore sales & marketing di Omnia Hotels. E, a sorpresa, anche le Alpi sono nel radar dei cinesi: “Vengono tramite Ota - spiega Matteo Torresani, brand manager e cfo dell’Olympic Spa Hotel in Val di Fassa -, fanno tappa qui nel corso di un tour dell’Italia e si fermano due notti al massimo. L’incremento è stato tanto inatteso, quanto importante”.

Aggiunge infine Baldelli che sta diventando indispensabile un attentissimo lavoro di revenue management all’insegna della massima flessibilità sul fronte dei prezzi. “Noi definiamo i prezzi ‘day by day’, anzi direi addirittura ‘hour by hour’ - sostiene -: può capitare che nella stessa giornata si cambino anche tre volte. Così facendo siamo riusciti a compensare la diminuzione dei volumi con l’aumento dell’adr e prevediamo di chiudere l’anno con una crescita di 3 punti del fatturato”.

“I listini - conclude Fabrizio Prete, a.d. di Garibaldi Hotels - oggi rappresentano solo un punto di partenza, più utile al b2b che al b2c. Il prezzo di una vacanza non può essere considerato fisso, è dinamico e dipende da molteplici fattori: location, domanda, stagionalità e mercato di riferimento”.

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