Il commento del direttore
Remo Vangelista
Con il fiato sospeso. La Sardegna si avvicina all’appuntamento estivo con grandi aspettative ma anche con qualche timore. I timori - più che giustificati, visto l’andamento altalenante della passata stagione - sono riferiti soprattutto al mese di agosto e alla ‘tenuta’ della clientela italiana.
“Le prenotazioni di gennaio e febbraio hanno messo a segno una performance da record - spiega il presidente di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca -. Da marzo i numeri hanno cominciato a calare, restando comunque sempre al di sopra dei livelli del 2023. Aprile si è mantenuto in linea con l’anno precedente, fino ad arrivare al ponte del 25 aprile, che ha segnato una fase di stallo”.
Malgrado tutto, se a inizio anno “gli incrementi del booking sui sette mesi della stagione erano pari al 25-30%, anche a oggi le prenotazioni sono ancora superiori del 15% ai valori del 2023”.
Ma questo andamento impone una serie di riflessioni. “Innanzitutto – commenta Manca – emerge chiaramente un cambio di comportamento della clientela italiana, con un anticipo della vacanza. Dalla metà di giugno a tutto luglio le prenotazioni viaggiano su numeri positivi: gli italiani scelgono i periodi di spalla ed evitano l’altissima stagione per un discorso legato ai prezzi. Per questo anche quest’anno agosto fatica a decollare”.
Un’altra tendenza nuova è quella del “ritorno alla mezza pensione, che consente alle famiglie di valutare con certezza il costo ‘finito’ della vacanza”. E il 44% dell’offerta sarda “Viene venduto in full board e riguarda principalmente i villaggi”.
Un elemento da considerare è anche il diverso mix di turisti: “Se in generale l’Isola ospita un 51% di stranieri e un 49% di italiani, nel mese di agosto la percentuale di italiani arriva al 90%. Se i nostri connazionali vengono a mancare, il problema è rilevante”.
Secondo il presidente, è necessario ripensare le tariffe alberghiere: “In generale i prezzi medi non sono aumentati e restano vicini a quelli del 2023. Agosto non è in grado di reggere tariffe elevate come quelle praticate fino a qualche anno fa; le dinamiche di acquisto sono cambiate e bisogna tenerne conto”.
L’incertezza sull’andamento di agosto che turba le notti degli albergatori sardi rende difficile prevedere se e come assumere personale in vista del picco di stagione. Sembrano lontani gli anni del ‘tutto esaurito’, anche se per evitare i danni dell’overtourism e puntare a un turismo di qualità quest’anno le spiagge a numero chiuso, riservabili con prenotazione online, saranno una decina. “Si tratta di un provvedimento di contingentamento, non finalizzato al guadagno, che coinvolgerà una decina di arenili, come le Piscine di Arzachena, Cala Goloritze o La Pelosa a Stintino”.
Un elemento positivo della stagione 2024 è il ritorno dei t.o. stranieri: “Finalmente siamo tornati a produrre volumi vicini al pre pandemia”. E un altro aspetto nuovo è la ripresa dei gruppi, “sia italiani sia stranieri, che si sono riposizionati sui valori del 2019”.
Le variabili sono tante e la partita in Sardegna è ancora tutta da giocare.