Il commento del direttore
Remo Vangelista
Fare sistema per recuperare terreno rispetto ai competitor europei e fare dell’Italia una destinazione del benessere a misura di ‘golden age’. Massimo Caputi, presidente di Federterme-Confindustria, richiama la filiera del welleness a uno sforzo collettivo per un salto di qualità, che possa permettere alla Penisola di intercettare un business in costante crescita.
Secondo i dati di Mordor intelligence, infatti, il turismo medicale in Europa ha raggiunto un giro di affari di 15,8 miliardi di dollari nel 2024 e nel 2029 potrebbe arrivare a quota 35,9 miliardi, con un tasso annuo medio di crescita del 17,8%.
“L’Italia purtroppo si trova a dovere rincorrere le azioni di sistema di altri Paesi europei in materia di turismo”, spiega Caputi sulle colonne de Il Sole 24 Ore in previsione della presentazione che si terrà oggi a Roma del progetto ‘Italian golden ages’, volto proprio a fare assumere alla Penisola un ruolo centrale nel settore del turismo medicale e del benessere, con particolare attenzione ai nuovi flussi legati alla terza età e alla silver economy.
“Spagna e Portogallo - continua - negli ultimi anni hanno puntato in modo organico sul turismo medicale, del benessere, sulla silver age definendo un sistema razionale di agevolazioni e di offerta per i pensionati europei interessati a vivere in paesi con un clima favorevole, sistemi fiscali e con servizi alla persona innovativo”.
Da parte sua Federterme ha mosso i primi passi lanciando Italcares, piattaforma co-finanziata dal Ministero del Turismo, che mette in rete l’offerta di un centinaio di strutture sanitarie. Ma i passi da fare sono ancora molti, soprattutto sul piano degli incentivi. “Nella penisola iberica sono stati realizzati numerosissimi complessi e insediamenti per lunghi soggiorni scelti dai pensionati del Nord Europa attirati anche dagli incentivi fiscali offerti dai governi di Spagna e Portogallo che nel rispetto della normativa europea applicano ai redditi dei pensionati che si trasferiscono una aliquota del 10%”, spiega al quotidiano.
Non è poi da trascurare il contributo che un’offerta benessere strutturata può garantire sul fronte della destagionalizzazione dei flussi, soprattutto nell’area del Mezzogiorno, dove, precisa Caputi, “si possono realizzare complessi integrati per questi ospiti o usare strutture come villaggi e resort non utilizzati, da riadattare alle particolari necessità degli ospiti senior. Investitori, fondi pensione di tutta Europa, enti locali e associazioni di categoria devono definire strategie e modelli di business per sviluppare il turismo medicale e del benessere”.