Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’uragano Melissa ha raggiunto le Bahamas dopo aver attraversato la Giamaica, Cuba e Haiti. In Giamaica ha raggiunto la categoria 5, colpendo le aree turistiche di Montego Bay, Negril e Ocho Rios, dove molte strutture ricettive sono state costrette a trasformarsi in rifugi di fortuna.
Secondo le autorità del Paese oltre 400mila persone sono ancora senza elettricità e numerose strade costiere sono bloccate da alberi caduti e linee elettriche abbattute. Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale e ha dispiegato unità di emergenza per assistere le aree più colpite, principalmente sulla costa settentrionale.
Il primo ministro giamaicano, Andrew Holness, ha dichiarato che le operazioni di soccorso sono in corso, ma le interruzioni di corrente e il collasso delle comunicazioni rallentano gli interventi. Le autorità sperano di riaprire presto gli aeroporti per accelerare la distribuzione degli aiuti.
A Montego Bay, come riporta Preferente, il resort Iberostar Rose Hall Suites è stato al centro dell’attenzione a causa di una serie di video circolati sui social media e su testate giornalistiche internazionali come Sky News. Questi video mostrano tetti danneggiati, corridoi allagati e danni alle aree comuni del resort. Fortunatamente, però, la struttura è rimasta intatta.
Allo stesso modo, alcuni hotel della zona hanno accolto residenti e turisti che non hanno potuto lasciare l’isola dopo la chiusura dell’aeroporto di Sangster (Montego Bay) e dell’aeroporto Norman Manley (Kingston). Compagnie aeree come American Airlines, Delta, JetBlue e Air Canada hanno sospeso le operazioni, lasciando centinaia di viaggiatori in attesa di nuove date di partenza. La tempesta ha anche causato diffuse interruzioni di corrente e interruzioni delle comunicazioni, ostacolando le operazioni di soccorso e la valutazione dei danni.
A Cuba la tempesta ha fatto crollare case, divelto i tetti di diversi edifici e bloccato strade: i danni maggiori si sono concentrati nell’est del paese. Oltre 700mila persone hanno abbandonato le proprie case per cercare riparo in rifugi lontani dalla costa. Ad Haiti, invece, l’esondazione che ha provocato la morte di 25 persone è stata quella del fiume La Digue, nella cittadina di Petit-Gôave.