Santorini, il sindaco: “No a nuovi hotel”

Le strade di Santorini sono piene di gente: americani, italiani - anche se è agosto il mese in cui arrivano più numerosi -, australiani e sempre più asiatici, in particolare indiani.

Ma gli operatori e i ristoratori dicono di temere una sensibile flessione degli arrivi. I motivi? Le tensioni globali legate alla guerra in Medio Oriente e le scosse sismiche degli ultimi mesi.

Tuttavia, nei villaggi di tutta l’isola, come riporta Ansamed, c’è grande movimento, il traffico è già molto intenso, i ristoranti pieni. Santorini vuole continuare a essere una delle più ambite destinazioni del turismo mondiale, e forse questo momento d’incertezza può essere un’occasione.

“Insieme all’ente nazionale ellenico per il Turismo e al Ministero, stiamo organizzando iniziative per rilanciare l’immagine di Santorini come la vorremmo in futuro - spiega il sindaco Nikos Zorzos - Io ho un’opinione chiara, e anche il Comune ce l’ha: non vogliamo altri hotel, non vogliamo altri posti letto. Basta, dobbiamo fermarci qui. Bisogna migliorare l’immagine dell’isola: ma non potevamo gestire tutto da soli, per questo chiediamo l’intervento statale, e attualmente si sta redigendo un piano urbanistico speciale. Abbiamo presentato le nostre proposte: niente ulteriore sviluppo turistico. Al contrario, vogliamo che l’isola ospiti solo il numero di turisti che può sostenere. Non più di quelli che avevamo fino all’anno scorso”.

“Più aumenta il numero dei visitatori, infatti, più crescono i bisogni: acqua, energia, infrastrutture. Questo danneggia il paesaggio. Ora regoliamo i flussi, specialmente quelli da crociere. Le navi devono arrivare distribuite durante la settimana, così possiamo accogliere un numero sostenibile di turisti ogni giorno, che abbiamo fissato a 8 mila. Santorini ha un paesaggio unico, formato dall’eruzione vulcanica del 1613 a.C. È nostro dovere conservarlo”.

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