Il commento del direttore
Remo Vangelista
Si infiamma il dibattito sulla tassa di soggiorno per i turisti in visita a Milano. Il Comune ha elevato per il 2025 la tassa, sfruttando la legge sul Giubileo che dà la possibilità di accrescerla di 2 euro a patto che il gettito aggiuntivo sia utilizzato per finanziare interventi connessi agli eventi del Giubileo stesso. Il Comune, però, vorrebbe anche chiedere al Governo una deroga e mantenere gli aumenti in vista delle Olimpiadi invernali del 2026.
Di parere contrario il ministro del turismo. Come riporta Milanotoday, Daniela Santanchè ha avversato la decisione del Comune di aumentare la tassa: “È una visione semplicistica, la cosa più veloce è aumentare le tasse. Io ho un’altra visione. Bisogna lavorare sulla qualità del nostro turismo e mettere a reddito il nostro patrimonio, perché quello ci dà gli introiti per poter mantenere le cose”.
“Possiamo fare un ragionamento - ha aggiunto il ministro - se il numero di località che possono mettere la tassa di soggiorno sia adeguato”, ma “in questa nazione le tasse stiamo combattendo per diminuirle, non per alzarle”.
Puntuale arriva la risposta di Martina Riva, assessora al Turismo del Comune di Milano: “La stragrande maggioranza dei turisti, che prenotano negli hotel milanesi 4 e 5 stelle, arriva dall’estero. Camere che arrivano a costare più di mille euro a notte. E noi chiediamo semplicemente di poter alzare in autonomia l’imposta di soggiorno a 10 euro per chi alloggia in quelle camere, come possono fare Roma, Rimini, Verbania, Firenze Pisa e Venezia”, cioè le città italiane con una presenza turistica di almeno 25 volte rispetto alla popolazione residente.
Milano sarebbe invece ferma al massimo 5 euro per quella categoria di hotel, a parte l’eccezione del 2025 grazie alla legge sul Giubileo.
“Prendiamo atto che la ministra preferisce difendere gli interessi dei turisti internazionali invece che quelli dei milanesi. Questo Governo difende l’autonomia solo a parole, ma nei fatti la contrasta” chiude Riva.