La Spagna ha fatto 82 milioni di arrivi? Noi ci teniamo volentieri i nostri 58

Tutti hanno letto la storia dei quattro studenti giapponesi, residenti a Bologna, che a dicembre hanno pagato un conto di 1.143 euro, per tre bistecche e una frittura di pesce (senza neanche lo scontrino fiscale), nell’ “Osteria da Luca” a Venezia. Trattandosi di studenti (e non di pensionati ottuagenari) un’occhiata a TripAdvisor avrebbero potuto darla, scoprendo così che il locale ha il 90% (!) di recensioni negative.

Si tratta di studenti giapponesi, residenti a Bologna, quindi ragazzi acculturati in gita (probabilmente di un giorno) in una delle città più belle del mondo, che a visitarla tutta ci vuole una settimana. Domanda: ma perché questi quattro hanno trascorso non meno di un paio d’ore attovagliati in osteria, anziché mangiarsi un panino portato da casa e spendere il tempo a disposizione per visitare Palazzo Ducale e la Basilica, le Gallerie dell’Accademia o il Museo Correr? Ve lo dico io: perché a questa orda di turisti interessa di più postare su Instagram la foto della frittura di pesce e farsi un selfie con l’oste (non) italiano. Altro che perdere tempo con Giorgione e il Canaletto.

Questa è la tipologia di turisti che invade le nostre città (ne ho già scritto mesi fa), questa è la gente che alimenta i numeri folli che causano l’overtourism.

L’ho scritto e lo ripeto: questa gente, nelle nostre Venezia e Firenze, a Roma e a Taormina, non la vogliamo. Non per loro, poverini, ma per l’effetto devastante che un turismo ignorante e selfie-dipendente provoca nei centri storici di queste città: desertificazione commerciale (via le botteghe, dentro i kebabbari) e alberghiera (i 3 stelle stanno sparendo, cancellati dagli Airbnb), ma soprattutto terreno fertile per le “Osterie da Luca” e i wine bar da 10 euro a calice di rosso (in brik da supermercato).

Nel 2017 l’Italia ha raggiunto 58 milioni di turisti internazionali, il 4% in più rispetto al 2016. Uno dei nostri competitor, la Spagna, nel 2017 ha accolto 82 milioni di visitatori internazionali (più 9% rispetto al 2016), risultando il Paese europeo a maggior crescita nella classifica del turismo mondiale. Nel frattempo, la Cnn include Venezia tra le 12 mete da evitare, causa eccesso di turisti.

Proposta: facciamo che un turista straniero, per meritarsi di visitare Venezia o Firenze, debba adeguatamente acculturarsi in destinazioni più facili. Chessò, Disneyland (Parigi o Orlando, è uguale) e Torremolinos, Sharm El Sheikh e Malindi, Cancun e Pattaya. Ecco, superati questi duri ostacoli, un Giorgione o un Canaletto può pure venirseli a vedere.

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