Partenza flop per la tassa Airbnb: "Impossibilità tecnica ad adeguarci"

La ‘tassa Airbnb’ si ferma ancor prima di partire. La nuova norma antievasione - che prevede l’obbligo, per gli intermediari degli affitti turistici, di trattenere le imposte dovute dai proprietari di casa e versarli all’erario - doveva partire ieri, ma è ferma al palo per quella che Airbnb in una nota definisce “l’impossibilità tecnica di adeguarci”.

Gli intermediari digitali, come Airbnb e Homeaway, ma anche l’associazione degli agenti immobiliari Fiaip, contestano tempi e modi dell’introduzione della norma: “Lo Stato - dicono - si è riservato due anni per ideare e introdurre la cedolare secca, e ora pretende che ci adeguiamo in un fine settimana”.

La legge, contenuta nella manovrina di primavera, doveva scattare da giugno, con i primi versamenti all’Erario a metà del mese successivo ma il codice tributo, come spiega repubblica.it, è arrivato appena il 5 luglio e il regolamento dell’Agenzia delle Entrate solo giovedì.

"Il legislatore - scrivono i tre soggetti - vorrebbe che dedicassimo migliaia di ore di sviluppo per modificare portali attivi e operanti e che informassimo centinaia di migliaia di proprietari nel corso di un fine settimana”. Gi operatori chiedono, dunque, all’Agenzia delle Entrate un confronto, ma intanto sembra non abbiano intenzione di raccogliere la tassa e girarla al Fisco.

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