In morte di un agente:l’urgenza di attenzione vera per il settore

Sgomento, cordoglio, rabbia. La rabbia di una categoria che da un anno è ferma, con scarsissimi aiuti per andare avanti e che non vede, da un Dpcm all’altro, nessuna concreta prospettiva per ripartire.

È questa la reazione del mondo del travel alla morte di Stefano Cecchi, titolare di Kublai Viaggi a Seano, Prato, l’agente di viaggi che si è tolto la vita all’interno della sua agenzia, aperta 25 anni fa con la sua socia. Un gesto terribile e definitivo, che rappresenta “un grido di dolore” di un’intera categoria, come ha scritto Enrica Montanucci, presidente di Maavi.

È il momento più difficile, questo, dopo un anno di resistenza, per tutti gli imprenditori; ma per chi vende sogni e sorrisi, come un agente di viaggi, in quest’epoca in cui sogni e sorrisi si sono spenti, manca davvero la prospettiva di un futuro.

“È il primo segnale di esasperazione di un mondo, il nostro, che non ce la fa più. Da agosto dello scorso anno non abbiamo avuto più sostegno e nella situazione contingente diventa sempre più difficile andare avanti – dice Ivana Jelinich, presidente di Fiavet, esprimendo il suo cordoglio -. Mi auguro che il Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, possa al più presto  venirci incontro e arginare la situazione drammatica affinché episodi così estremi non si ripetano. È un primo segnale gravissimo. Sono vicina alla famiglia e alla socia che con Stefano ogni mattina ha alzato la serranda  sperando che qualcosa cambiasse, ma così non è stato. Questo impone una riflessione importante per le istituzioni e definisce il livello di urgenza in cui ci troviamo”.

La fiaccolata
A Seano, dove ha sede l’agenzia, sabato 27 si è tenuta una fiaccolata in memoria di Stefano, sindaco in testa; una rosa bianca è stata posata davanti alla porta della Kublai Viaggi, un segno di vicinanza, di affetto. Così come fortissimo è stato l’affetto che è arrivato da tutto il mondo dei viaggi alla notizia della sua scomparsa, come se la paura, quella paura di arrendersi, di non trovare le forze, fosse cosa di tanti, forse di tutti.  

Per questo Advunite ha pensato di istituire un centro di ascolto per tutti i colleghi associati e non, per supportare al meglio coloro che in questo momento vivono una  situazione molto delicata. Inoltre, il consiglio direttivo dell’associazione ha  accettato la proposta di istituire un premio intestato a Stefano Cecchi per i ragazzi degli istituti tecnici del turismo.

“I fatti devono seguire alle parole, e noi pensiamo di farlo con questi due piccoli gesti che sicuramente non porteranno in vita un collega abbandonato dalle istituzioni, disperato per i costi della sua azienda ma doveroso per chi si occupa di associazionismo” dice l'associazione in una nota.

Per accedere al centro di ascolto basta una mail all’ indirizzo: emergenzacovid19@advunite.net

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