L'11 settembrediciotto anni dopo:   la tragedia che cambiò il mondo dei viaggi

American volo 11, United volo 175, American volo 77, United volo 93. Quattro aerei in sequenza, loro malgrado, diventano protagonisti di una delle più grandi tragedie della storia recente. Un attentato senza precedenti l’11 settembre del 2001 cambia la storia e sotto gli occhi del mondo in diretta i primi due velivoli si schiantano contro le Torri Gemelle di New York, provocandone poi il crollo, il terzo piomba sul Pentagono e il quarto precipita in Pennsylvania mentre i passeggeri tentano invano di riprenderne il controllo.

A distanza di 18 anni oggi New York e tutta l’America si fermano per commemorare l’evento che costò la vita a tremila persone, con oltre seimila feriti. Un evento che ha anche cambiato, e per sempre, il mondo dei viaggi. La dinamica della tragedia, con gli attentatori che riuscirono a salire a bordo prima e impossessarsi dei comandi dell’aereo dopo quasi indisturbati, fece emergere una ‘falla’ nel sistema di dimensioni inimmaginabili prima.

Stretta sulla sicurezza
Dopo l’attentato furono interrotti tutti i collegamenti aerei con gli Stati Uniti e la ripresa fu lenta e progressiva. Ma immediatamente dopo si scatenò la corsa per innalzare al massimo livello la sicurezza, stravolgendo completamente i meccanismi di controllo in aeroporto, che si scoprirono punti deboli nell’ingranaggio. Le ripercussioni sulle compagnie aeree, in particolare quelle Usa, colpite dall’innalzamento dei costi e dal brusco calo della domanda, furono pesanti e si apri la stagione dei Chapter 11 e delle fusioni tra vettori per evitare fallimenti.

E la necessità di innalzare i livelli di controlli si estese a tutta l’industria del turismo, anch’essa alle prese con alcuni anni difficili per l’inevitabile discesa nella richiesta dei viaggi.

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