Il commento del direttore
Remo Vangelista
Small Luxury Hotels of the World (SLH) sceglie Roma per presentare la sua strategia 2025, confermando il ruolo chiave dell’Italia nel proprio network globale, che oggi conta oltre 620 hotel. “Con 88 strutture affiliate, l’Italia rappresenta circa il 10% del nostro portafoglio. Ma è la qualità dell’ospitalità a renderla unica. Qui troviamo autenticità, bellezza e passione: non c’è nulla di simile nel mondo” dichiara Richard Hyde, ceo SLH.
Durante l’evento, ospitato al neonato The Goethe Hotel, sono state celebrate alcune delle realtà italiane più iconiche del gruppo, tra cui alcune romane, Hotel d’Inghilterra, Hotel de’ Ricci, Grand Suite, Babuino 181, Villa Spalletti Trivelli, Palazzo Talia, Romeo Roma, Hotel Vilòn.
“Ognuno dei nostri hotel è indipendente e riflette la visione del suo proprietario. Questo ci rende eterogenei, ma coerenti nello stile” spiega Anna Cooke, global communications manager SLH. Il gruppo, oggi interamente di proprietà della famiglia Shibru, ha registrato nel 2025 uno dei suoi anni migliori con 51 nuove strutture. Tra le new entry più curiose, il glamping di lusso Twin Palms a Phuket e il Cuvée di Osaka, dove ogni camera è ispirata a una maison di champagne. Forte anche il legame con Hilton, partner esclusivo per l’offerta boutique: “Grazie alla sinergia con il programma Honours, le prenotazioni nei nostri top hotel sono raddoppiate” ha confermato il ceo.
Crescono intanto le destinazioni emergenti come Matera, spinta anche dal cinema, Girona in Spagna e l’ingresso a Berlino.