Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’Italia alberghiera non ha oggi problemi di capacità (1,09 milioni di camere per 32.940 unità), ma di qualità di servizio. “Se i 134 milioni di arrivi e 467 milioni di presenze stimati per il 2025 sono in parte frutto della stabilità geopolitica di cui sta godendo il nostro Paese - ha spiegato al settimo Hospitality Forum di Milano Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari e organizzatore dell’evento insieme a Castello Sgr - l’obiettivo di 200 milioni di arrivi nel 2030 potrà essere raggiunto a patto che l’overtourism delle grandi città funga da stimolo per riorientare i flussi verso le tante strutture ricettive ancora abbandonate od obsolete del Paese. La domanda d’investimento alberghiero, con un valore attorno ai 2,2 miliardi di euro ma proiettata ai 3 a fine anno, sta viaggiando su una media mai tanto vitale a livello storico e, con un +5% di crescita delle grandi catene (1.875 hotel in Italia, rispetto però ai 2.486 e al +34% della Spagna), va indirizzata immediatamente alla correzione delle nostre disomogeneità di sviluppo, incluse il rispetto dei tempi di realizzazione dei progetti e il contenimento dei costi di budget”.
Da dopo il Covid gli investitori che scommettono nell’Italia sono tornati al 53% internazionali, ma mostrano una finalità principalmente speculativa, perché puntano a rendimenti facili e rapidi sopra il 10%, soprattutto nel luxury/upper scale: appena il 13% degli investimenti alberghieri è concentrato nelle città alternative a Roma (22%, pari a 465 milioni di euro), Venezia (17%), Milano (8%) e Firenze (1%), evidenziando in alternativa una marcata predilezione per la formula leisure resort (39%, di cui il 31% in Lombardia grazie all’effetto Olimpiadi 2026, e +10% di crescita complessiva sul 2023).
“Vediamo positivi segnali di crescita d’interesse per le piazze di Bologna, Genova, Napoli, Palermo e Verona - ha osservato Giampiero Schiavo, amministratore delegato Castello Sgr -, ma anche una forte vitalità dell’extralberghiero, con un +18% di strutture e +8% di posti letto nel 2024: il comparto ha raggiunto infatti un valore di 29 miliardi rispetto ai 133 dell’alberghiero”.