Bocca sul lavoro nel turismo: “Intervenire subito, perdiamo professionalità”

Una devastazione. Così Federalberghi definisce i dati diffusi oggi dall’Ente bilaterale nazionale del turismo sull’occupazione nel settore, falcidiata dalla pandemia di Covid.

“Nel 2020, ovvero quello che sarà ricordato probabilmente come l’annus horribilis per il turismo, il numero degli occupati nel settore è calato vertiginosamente - si legge in una nota - : le giornate retribuite sono diminuite del 38%. Inoltre, 200mila posizioni di lavoro stagionale e 150mila a tempo indeterminato sono state letteralmente polverizzate”.

Il calo di presenze si è riflesso su un crollo dell’occupazione. Il costo occupazionale di questa catastrofe, nei dati di Federalberghi, è di un crollo del 37,3% dell’occupazione dipendente negli alberghi italiani, con punte del 45,5% per quanto riguarda i rapporti di lavoro a tempo determinato.

“Questa emorragia di professionalità rischia di compromettere le capacità di ripresa del settore – ha dichiarato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca (nella foto) – e di causare una crisi sociale profonda. Occorre creare le condizioni per recuperare i livelli occupazionali ante-Covid, intervenendo principalmente sul costo del lavoro”.

“Le misure adottate con il nuovo decreto sostegni vanno in questa direzione – ha concluso Bocca – ma occorreranno ulteriori sforzi per raggiungere l’obiettivo del pieno rilancio del settore”.

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