Venti di protesta

La sensazione di avere le mani legate. Ma nonostante questo nessun passo indietro. La voglia di farsi sentire è fortissima perché non è possibile cambiare sempre le regole del gioco. Magari spargendo illusioni e poi troncando tutto con una dichiarazione video di qualche ministro.

Le associazioni di categoria stanno valutando come farsi sentire e sono pronte a scendere in piazza il 1° dicembre a Roma, anche se sono cambiate le regole per le manifestazioni.

Così tra i vari dirigenti serpeggia rabbia per una situazione che il Governo, Ministero della Salute in prima fila, sta affrontando con leggerezza. Prima promettendo aperture e corridoi e poi negando o peggio ancora modificando.

“Vi sono limiti per tutto e non più possibile sfilare ma possiamo fare solo un presidio”, dicono dalle associazioni. Intanto tutte insieme le rappresentanze stanno valutando forme alternative di protesta. Ormai le divisioni sono un ricordo del passato e tutti marciano compatti perché come ha detto stamane un manager di un gruppo internazionale “siamo stremati da queste incertezze e chiusure. Le istituzioni si sono mostrate lente e poco attente. Ci sentiamo soli…”.

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