Bocca, Federalberghi: “Estate in tenuta, ma si sente il risveglio dei competitor”

“Siamo un popolo che ama viaggiare nel suo Paese: questo sembrerebbe dimostrare la fotografia del movimento turistico degli italiani per l’estate 2018” ma “la stagione non raggiunge i picchi da record registrati nella scorsa estate”.

Inquadra così l’estate 2018 Bernabò Bocca, presidente di albergatori italiani, sulla base dei dati dell’Osservatorio Federalberghi sull’andamento della stagione. Circa il 57% della popolazione italiana, pari a 34,5 milioni di italiani ha già fatto una vacanza nei mesi di giugno e luglio o si appresta a farla nei mesi di agosto e di settembre. E di questi, l’80,2% sceglie di rimanere in Italia.
Un dato che fa bene alle casse degli albergatori, ma che dovrebbe esprimersi appieno alla fine dell’estate. “L’elemento che trovo distintivo - dice Bocca - sta nel fatto che per quest’anno si prevede uno spostamento dei flussi in favore del mese di settembre. Sono istintivamente portato a pensare che ciò vada letto in un’ottica positiva: questa crescita potrebbe fare da leva e dare un forte input alle politiche di destagionalizzazione che la nostra Federazione sostiene da sempre per il bene e lo sviluppo turistico del Paese”.

Il ritorno dell'altro Mediterraneo
Una speranza che è però velata da alcune considerazioni delle quali bisogna tenere conto. “A fare da cartina di tornasole è l’andamento che riguarda i paesi competitor – spiega il presidente -: mentre lo scorso anno abbiamo indirettamente beneficiato di una situazione di difficoltà, oggi in quei territori sembra superato il periodo più buio dovuto soprattutto al timore di attacchi terroristici. L’Italia è stata sempre percepita come un paese sicuro, un valore assoluto che ha portato i suoi risultati. Ma il Mediterraneo sembra essersi risvegliato e realtà come quelle dell’Egitto, della Tunisia e della Turchia stanno riprendendo quota. Lo stesso si può dire per la Francia”.

Come di consueto, per coloro che resteranno in Italia il mare si conferma la meta preferita per le vacanze estive, accogliendo il 67% dei viaggiatori. Seguono la montagna con il 9,5% delle preferenze, le località d’arte maggiori e minori con il 7,3%. Buona la performance delle località termali (4,5%) e dei laghi (3,5%). Chi va all’estero sceglie invece soprattutto le capitali europee (49,5%).

Bocca conclude con una considerazione: “È evidente la necessità di tenere testa alla ripresa dei competitor e mettere in campo tutti gli strumenti utili per essere il più possibile competitivi, dal momento che lo scenario sta cambiando”.

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