Appartamenti e isole private: come cambia l’hotellerie

Negli ultimi anni il mondo dell'hotellerie ha visto una crescita esponenziale di nuovi brand: un trend che sembra destinato a proseguire anche in futuro. Ma come riescono le aziende a gestire questa pluralità di marchi, senza creare confusione tra clienti e distribuzione? Se ne è parlato al BizTravel Forum nel corso di una tavola rotonda moderata dal direttore di TTG Italia, Remo Vangelista.

Conquistare nuovi mercati
"La creazione di nuovi brand - spiega Martin Sapori, deputy vp sales di AccorHotels Italia - ci permette di crescere in mercati dove non siamo presenti e di creare nuove esperienze". Ma attenzione: il brand non basta da solo, "il tema centrale è mantenere l'esperienza".

Per questo motivo la scelta di Uvet Hotel Company, spiega il coo Beppe Pellegrino, "è stata partire con il Santo Stefano Resort, probabilmente l'unica isola privata nel Mediterraneo. È un segnale di dove vogliamo andare, aprendoci anche a nuove esperienze tramite le acquisizioni, tra cui quella di un Borgo antico in zona Perugia".

Infatti, aggiunge Palmiro Noschese, area director Italy di Melià Hotels International, "si creano nuovi brand per venire incontro alle nuove esigenze dei clienti e del mercato: alcuni marchi funzionano bene in un paese e meno in un altro".Va in questa direzione anche l'operazione di AccorHotels con gli appartamenti: "Ormai ne abbiamo 200 tra Milano e Roma - conferma Sapori -: ce lo chiedevano i clienti e abbiamo dato una risposta". O. D.

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