La tassa di soggiorno contagia altri 40 comuni, da Cortina a Portofino

Sono 40 le località italiane che stanno inserendo in questi giorni o inizieranno ad applicare con il 2018 la tassa di soggiorno, imposta tanto detestata dagli albergatori quanto dai turisti, che però aiuta i comuni a far tornare i conti.  

La tassa, che era stata bloccata nel 2016, è stata sdoganata dalla manovra economica di primavera, il decreto legge 50 del 2017: è stata quindi data liberta ai comuni che non l’avevano ancora applicata di adeguarsi e a quelli in cui già era operativa di ritoccare le tariffe e applicarla anche sugli affitti brevi.

Fra le 40 località new entry, già nell’estate la tassa è comparsa nei conti degli alberghi di Atrani, Bolsena e Agrigento, mentre dal 1 novembre è entrata in vigore a Selva di Cadore, Alleghe e Asiago. A Cortina d’Ampezzo il debutto è fissato per il prossimo 1 dicembre, mentre nel 2018 si unirà una nuova pattuglia di comuni, da Assisi alle liguri Portofino, Rapallo, Santa Margherita, Zoagli e Sestri Levante.

Secondo le stime dell’Osservatorio realizzato da Jfc, alla fine del 2017 il gettito prodotto dalla tassa sarà di 462 milioni di euro.

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