Wttc: “Basta parlare di Paesi ad alto rischio. I Governi controllino i singoli viaggiatori”

È ora di abbandonare il concetto di ‘Paese ad alto rischio’ per concentrarsi invece sul modo in cui i ‘viaggiatori ad alto rischio’ debbano essere trattati alle frontiere. A segnalarlo il Wttc, che esorta i Governi di tutto il mondo a spostare l’attenzione dagli interi Paesi ai singoli viaggiatori.

Solo così, con un protocollo comune su test alla partenza e all’arrivo, si potrà aprire la strada a un ritorno significativo del travel isolando solo le singole persone positive al virus, senza penalizzare gli interi Paesi.

"Ridefinire il concetto di rischio"
“Il concetto di rischio va totalmente ridefinito - spiega a eTurboNews Gloria Guevara, presidente e ceo di Wttc - dal momento che se è basato su interi Paesi non è né efficace, né produttivo. Focalizzarsi sui viaggiatori individuali sarà, invece, la chiave per aprire la porta al ritorno di viaggi internazionali sicuri. Non possiamo continuare a etichettare interi Paesi come ‘ad alto rischio’, presumendo che tutti siano infetti”.

Allo stato attuale la realtà, aggiunge la presidente, è molto più complessa. “Non solo rischiamo di stigmatizzare un'intera nazione - sottolinea -, ma interrompiamo anche i viaggi e la mobilità quando molte persone che risultano negative alla partenza e all'arrivo potrebbero viaggiare in sicurezza senza esportare il virus”.

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