Fumante sul Mekong

Chi mi conosce sa che ho un rapporto difficile con la prima colazione. Il tè lo bevo solo alle quattro del pomeriggio. Il caffè non mi piace. Il latte neanche. I cornetti e le torte non sono una tentazione. Le uova, no thanks!

Ma quando mi trovo in Asia le cose cambiano. Perché nei paesi asiatici ci sono le minestre. Che per me vanno bene a tutte le ore. Con o senza spaghettini, con o senza carne, con o senza verdure, dense o limpide, chiare o scure, forti o delicate, ma sempre calde, intriganti, gustose, appaganti.

Ottimo il Mohinga, il piatto nazionale del Myanmar, un brodo a base di verdure e pesce gatto. Indimenticabili le minestre con gli spaghettini tirati a mano che ho trovato nella provincia del Gansu in Cina. Ottime le fragranti scodelle di Ramen giapponesi, e da Oscar ma solo per i più audaci l'infuocata Tom Yam thailandese. Poi c'è la regina delle minestre, la Pho - si pronuncia fè - un ricco brodo di manzo o pollo con spaghettini di riso, germogli di soia e una spruzzata di lime, servito con un assortimento di erbe aromatiche tra le quali spicca il pungente basilico vietnamita.

A Hanoi ad ogni angolo di strada ci sono bancarelle con pentoloni di Pho, e c'è persino una stradina con dozzine di piccoli ristoranti dove la ricetta del Pho viene gelosamente custodita dai singoli proprietari. Poi ci sono le fast-Pho, catene specializzate che offrono la minestra nazionale in svariate versioni, ognuna preparata con un diverso taglio di carne.

Per me ogni Pho è una scoperta perché ognuna è sottilmente diversa dall'altra. Ma quella che mi piace ricordare e la Pho che ho trovato sulla m/n Bassac in navigazione sul delta del Mekong. Dopo cena la cameriera aveva fatto il giro dei tavoli per prendere le ordinazioni per la prima colazione, o continentale o americana, e io ho chiesto se era possibile avere una Pho. Dopo una rapida consultazione in cucina è tornata sorridente per dirmi che lo chef aveva detto di sì.

La mattina dopo, seduta fuori sulla prua mentre il grande fiume si animava, sui tavoli degli altri passeggeri cappucini e cornetti, pancetta e uova, ma per me arriva una zuppiera di fumante e fragrante Pho, accompagnata dal solito assortimento di odori freschi. Una vera delizia per gli occhi e per il palato, commentata ad alta voce dagli altri passeggeri che si rammaricavano di non aver ordinato anche loro una slow-breakfast vietnamita.

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