Hacker in azione:i rischi del dark web dopo il caso di Starwood

Sta facendo il giro del mondo la notizia dell’attacco hacker subito da Starwood resa nota oggi da Marriott e che ha coinvolto circa 500mila clienti della compagnia, a cui sono stati ‘rubati’ diversi dati personali.

Non si tratta del primo caso del genere e negli ultimi anni, vedi anche i recenti fatti che hanno interessato British Airways, le insidie del dark web sembrano aumentare così come i rischi per i clienti, soprattutto legati ai dati delle carte di credito.

Secondo John Gunn, chief marketing officer di OneSpan, società specializzata nella sicurezza online, “L'impatto sulle vittime è molto maggiore di quanto i numeri rivelino. È straordinariamente facile richiedere alla propria banca una carta di credito sostitutiva senza risultare responsabili di attività fraudolente, basta fare una prova con il passaporto. Da parte delle organizzazioni di hacker, questa potrebbe essere una tendenza emergente per puntare ad ampie quantità di dati di passaporti”.

Uno scenario che impone una stretta sul fronte della tecnologia che al momento non sembra esserci ancora stata. “L’ampia riserva di dati identificativi personali sul Dark Web continua a crescere a tassi storici – conferma Michael Magrath, director of global regulations & standards di OneSpan - e i truffatori dispongono di ricche risorse con cui rubare identità o creare nuove molto verosimili utilizzando una combinazione di informazioni reali e fasulle o informazioni completamente fittizie”.

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