Piano Colaoe turismo: un settore senza agenzie

Un progetto per il turismo. Nel piano Colao c’è spazio anche per l’industria dei viaggi, con un’attenzione particolare per gli alberghi.

Il cuore degli interventi per sembra comunque essere la programmazione a lungo termine: nelle slide dedicate al comparto, si sottolinea infatti la necessità di un Piano strategico del turismo che coinvolga e coordini tutti gli attori della filiera. Le tempistiche sono fondamentali: il piano deve agire in un’ottica almeno quinquennale ed essere aggiornato ogni due anni. Ma un paragrafo è dedicato anche ai target: l’attenzione, secondo il piano della task force, deve essere sui segmenti con capacità di spesa medio alta, soprattutto per differenziarsi dai competitor. Il tutto, accompagnato da un’adeguata opera di promozione.

Un’attenzione particolare la rivestono gli alberghi, che secondo il progetto dovranno essere incentivati alla ristrutturazione per sviluppare un’offerta competitiva. Ma c’è spazio anche per il potenziamento delle infrastrutture, compresa la rete Alta velocità, e per la creazione di reti di impresa.

I dettaglianti
Ancora una volta, però, spicca l’assenza di interventi specifici per le agenzie di viaggi. Un settore nuovamente dimenticato all’interno della filiera turistica. Il piano si concentra soprattutto sull’incoming, tralasciando il comparto dell’outgoing, che pure pesa (e non poco) sul Pil nazionale.

Anche all’intermediazione in sé non vengono dedicate voci specifiche come accade invece per altri comparti, stando a quanto emerge dalle notizie trapelate nei giorni scorsi.

Una ‘dimenticanza’, purtroppo, non nuova.

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