Turismo organizzato: “Non c’è più tempo, misure urgenti o protesteremo”

“Non c’è più tempo. A settembre ci sarà la resa dei conti: molte aziende hanno già previsto di chiudere, molte altre lo faranno sicuramente nei mesi successivi. Migliaia di lavoratori e di famiglie verranno messi sul lastrico, andando comunque a gravare sulle casse dello Stato. E ciò rende ancora più incomprensibile i mancati aiuti a questo comparto!”. Non usano giri di parole le Associazioni del turismo organizzato (Aidit Federturismo  Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Astoi Confindustria Viaggi e Fto Confcommercio) per portare all'attenzione delle istituzioni i rischi che l’intero settore corre in mancanza di liquidità e di interventi mirati.  

In una dura nota congiunta le associazioni alzano di nuovo la voce, chiedendo risposte urgenti da parte del Governo alle richieste di tour operator e agenzie di viaggi, “le uniche aziende – sottolineano - ad essere rimaste sino ad oggi senza alcuna forma sostanziale di aiuto.” In difetto, annunciano, “le Associazioni si renderanno promotrici di una protesta senza precedenti che coinvolgerà tutto il settore.”

Nessun aiuto
Nei decreti che hanno accompagnato e seguito l’emergneza, ribadisce il turismo organizzato, “nessuna norma ha dato ossigeno ad un settore tra i più colpiti, che ha zero prospettive di ripresa per il prossimo anno e che, quindi, sta sostanzialmente morendo. È davvero impossibile riuscire a capire come il comparto di tour operator, agenzie di viaggi ed eventi, con un volume d’affari di 20 miliardi di euro e oltre 80 mila dipendenti, sia stato privato di ogni misura di sostegno, nonostante abbia subito una perdita di oltre l’80% del fatturato annuo.”

Un settore in affanno
Ora la mancanza di aiuti comincia a gravare sulle aziende. Quelle che a marzo erano solo previsioni, sottolineano le associazioni, ad inizio agosto sono divenuti dati certi che confermano “decrementi che dovrebbero portare qualsiasi Governo a introdurre con urgenza ogni misura utile. Non si è perso solo il fatturato da marzo ad agosto, è a rischio quello di un intero anno.”

Le associazioni chiedono perciò a gran voce “un immediato ed effettivo coinvolgimento delle categorie nell’elaborazione di queste misure e, soprattutto, ci auguriamo che il governo non intenda, per l’ennesima volta, riservare le “briciole” al settore più colpito per antonomasia”

“Chiediamo al Governo – concludono le associazioni - di dare evidenza pubblica di ciò che intende fare per tour operator e agenzie di viaggi, anche con riferimento alle aziende sopra i 5 milioni di fatturato, che non hanno nemmeno beneficiato del contributo a fondo perduto di cui all’art. 25 del Dl Rilancio. La pazienza dimostrata fino ad oggi da imprese e lavoratori è stata ormai sostituita da indignazione e sconcerto.”

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