Shiruq, il t.o. nato in pandemia che fa della squadra "l’arma vincente"

Una bella storia, che in periodo di pandemia diventa quasi una favola: l’avventura di Shiruq, cominciata nel pieno della crisi, assume un valore particolare perché ricorda una volta di più che “C’è spazio per tutti” e che dai momenti di crisi possono nascere nuove opportunità.

Ecco così che la squadra guidata da Elena Valdata, una lunga esperienza nel settore maturata in Viaggi di Maurizio Levi, si è presentata all’appuntamento con il 2021 con un bagaglio di esperienza e professionalità nella realizzazione di viaggi tailor made che è la base per lo sviluppo futuro.
“Abbiamo ricostruito una squadra coesa e motivata, tutta proveniente da I Viaggi di Maurizio Levi, dando vita a un progetto strutturato” precisa Valdata, founder & director.
All’interno di una nuova società, Out of Italy,  trovano spazio, oltre al tour operator Shiruq - “che in arabo significa alba”, precisa Valdata – anche Out of Italy incoming e la dmc.

Tre progetti che si intrecciano e si completano, facendo perno sulla lunga esperienza maturata inizialmente come operatore specializzati sul Sudan. “Un patrimonio di conoscenze che capitalizziamo su tutte le altre destinazioni che proponiamo. La programmazione si concentra in primis su Africa e Medio Oriente – aggiunge Francesca Lorusso, director di Shiruq – ma anche su Europa mediterranea e Italia, sempre trattate con quel taglio professionale e attento alla qualità che contraddistingue la nostra attività”.
Lo spazio per un nuovo operatore focalizzato sul turismo culturale dunque c’è, ma è necessario “che le promesse vengano mantenute , con l’obiettivo di creare valore e fare la differenza” avverte il marketing & communication manager, Valentina Rubbi.
Il valore al quale si riferisce Rubbi si distribuisce equamente su tutti i player interessati: “noi, le agenzie di viaggi, il cliente finale e tutti i partner con i quali lavoriamo”.

L’approccio di Shiruq vuole essere diverso: “Vogliamo ascoltare il mercato, porre attenzione alle necessità evidenziate dai nostri partner, fra i quali annoveriamo anche enti del turismo come quelli di Malta o dell’Arabia Saudita”.
Fra i punti di forza di Shiruq, il fatto di proporre viaggi per piccoli gruppi, di massimo 12 persone: “Con un minimo di sei passeggeri si ha l’assistenza di un tour leader affidabile e molto preparato, in grado di rendere il viaggio un’esperienza unica. Proprio come abbiamo imparato a fare in Sudan, gioiello dell’azienda e modello al quale ispirarci in tutta la nostra attività”. Grande attenzione anche al canale delle agenzie, al quale da gennaio sarà dedicata una sezione ad hoc del sito internet, Shiruq Lab.

La strada è tracciata, il momento è impegnativo, ma la squadra  è motivata “Non si tratta solo di un efficiente team di lavoro, ma anche di persone che condividono valori etici e umani applicandoli a un percorso professionale iniziato anni fa e destinato a continuare nel tempo” chiude Valdata.

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