Voucher, il doppio volto che divide i tour operator

Per molti, l’unica strada percorribile. Per qualcuno, una pericolosa arma a doppio taglio. La proroga a 30 mesi della durata dei voucher emessi in periodo di pandemia divide il mondo del tour operating.
C’è chi, come Belinda Coccia, direttore commerciale trade  di Futura Vacanze, ritiene sia stata “L’unica strada percorribile. Rimane sempre e comunque l’opportunità, per chi non volesse attendere il rimborso economico, di utilizzare il credito su un numero più ampio di destinazioni rispetto allo scorso anno in virtù delle riaperture”.  
Dello stesso avviso anche il ceo di Mappamondo, Andrea Mele, che conferma come “Anche la proroga di validità dei voucher sia frutto dell’ottimo lavoro svolto in questi mesi da Astoi e dalle associazioni di categoria in generale. Attualmente ci sono decine di destinazioni aperte e fruibili e il fatto di poter convertire il buono in un viaggio verso qualsiasi meta, e non necessariamente verso quella originariamente programmata, dà ampio respiro ai clienti. Certo, al momento abbiamo convertito solo un 10% del totale dei buoni emessi, ma finalmente i tempi sono maturi per ripartire”.

Garanzia di serietà
Quello del voucher è uno strumento che secondo alcuni t.o. dovrebbe infondere sicurezza: “In questi due anni – commenta il ceo di Idee per Viaggiare, Danilo Curzi – la strategia è sempre stata rivolta al supporto dei clienti, trasmettendo fiducia, affidabilità e risposte in linea con le indicazioni  di legge e come sempre noi siamo pronti a rispettare le scadenze. Quanto ai numeri assoluti, i nostri clienti hanno utilizzato il 50% dei voucher emessi”.

Clienti scontenti
C’è tuttavia chi nutre qualche dubbio sui possibili effetti della proroga: “Una parte dei voucher è già stata utilizzata – commenta l’ad di Viaggi dell’Elefante, Enrico Ducrot -; certamente questo ulteriore rinvio da un lato genera frustrazione da parte del cliente finale e tensioni tra t.o. e agenti di viaggi. D’altro canto si tratta comunque di un provvedimento vitale per la sopravvivenza di intere categorie di fornitori”.

La ‘terza via’
C’è chi infine ha scelto una ‘terza via’. È il caso ad esempio di Ota Viaggi. “Ota Viaggi scelse di non emetterli – commenta il direttore commerciale Massimo Diana -. Sicuramente la proroga della scadenza che poteva risultare un motivo di preoccupazione per il mercato in generale ha giovato al sistema. Solo i clienti, probabilmente, non ne saranno entusiasti… Personalmente spero che i prossimi sei mesi possano essere di aiuto al comparto per la chiusura di questo difficile capitolo”.
Trend nel quale confida anche il direttore commerciale di Veratour, Massimo Broccoli: “Da molti mesi stiamo incentivando l’utilizzo dei voucher per cercare di generare nuove opportunità di business per noi e per le agenzie. Questo genere di iniziative ci ha permesso di fare utilizzare circa il 65% del valore dei voucher legati alle pratiche individuali e siamo convinti di poter arrivare a valori ancora più elevati”.

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