Turismo in Perù, le misure degli operatori: partenze bloccate in attesa di sviluppi

Una situazione sotto la lente degli operatori da settimane quella del Perù. Culminate con la chiusura di Machu Picchu, le proteste antigovernative scoppiate lo scorso dicembre hanno indotto già da tempo gli operatori della Penisola a bloccare le partenze e a fermare momentaneamente la macchina del booking.  

In questa direzione si è mosso, ad esempio, Mappamondo. “Noi - spiega il ceo Andrea Mele - abbiamo interrotto le vendite già da parecchie settimane, da quando il Mae (il ministero degli Affari Esteri del Perù ndr) ha consigliato di annullare o posticipare i viaggi non essenziali. Quindi non abbiamo nessuno in viaggio nel Paese e, per il momento, stante la situazione attuale, non prendiamo neanche prenotazioni per i mesi a venire”.

Macchina delle riprotezioni
Negli uffici di World Explorer, a causa della situazione "ancora un po' caotica" si è lavorato per offrire soluzioni alternative a chi aveva prenotato: “Abbiamo prontamente riprotetto i nostri clienti in destinazioni ‘affini’ come Bolivia o Ecuador o - indica il titolare Angelo Simonetti - dato alternativa diversa come Argentina e Cile. I nostri clienti hanno apprezzato le alternative fornite, grazie anche alla nostra preparazione sulla destinazione Sud America”.

Il ceo dei Viaggi dell’Elefante, Enrico Ducrot, sottolinea invece che la sospensione della programmazione sul Perù ha purtroppo coinciso con una fase di grande fermento del mercato: “Le richieste erano partite con forza e avevamo delle conferme che abbiamo dovuto riproteggere su altre destinazioni”. Non sono poi mancate le "difficoltà con alcune compagnie aeree nella cancellazione dei voli e - aggiunge - stiamo ancora definendo la questione di alcune penali, rendendo l’operatività ancora più complicata”.

Speranze per la seconda metà dell'anno
Confida che le partenze della seconda parte dell’anno possano comunque essere confermate il general manager di Tour2000AmericaLatina, Marino Pagni: “Conoscendo la storia del Perù sono fiducioso che tutto possa normalizzarsi nel giro di qualche mese. La speranza è di non perder le partenze della stagione estiva, che è il periodo in cui le richieste si concentrano. Sarebbe un danno non solo per noi, ma anche per il Perù, che un Paese che vive di turismo e che ha investito tanto per la ripresa dei flussi dall’Italia”.

Anche negli uffici di Idee per Viaggiare si spera in una ripresa delle operazioni in tempo per la prossima stagione: "Attualmente - precisa la product manager delle destinazioni Sudamerica, Francesca Ridolfi - le varie rivolte che ci sono state in Perù non hanno determinato una contrazione della domanda. Per noi la grande maggioranza delle partenze sono per la primavera/estate ed è comune pensiero e speranza che la generale situazione di agitazione nei prossimi mesi sarà già rientrata”.

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