Tutti i segretidi easyJet a 20 anni dal debutto

Un occhio all'Italia e un occhio al mercato.

easyJet rilancia la scommessa sulla Penisola prendendo il volo da Malpensa che rimane al centro degli investimenti della low cost. "È la base più grande dell'Europa continentale - afferma Frances Ouseley, direttrice del vettore per l'Italia -. Lo scalo vale il 50 per cento del business con 21 aeroplani basati. L'obiettivo è quello di trasportare 8 milioni di pax a fine 2016". Gli investimenti non riguardano solo il volato, ma coinvolgono anche le infrastrutture: "Ci siamo già seduti al tavolo con Sea per discutere il progetto di restyling per il Terminal 2".

E non è tutto. Il nome di easyJet rimane al centro del mercato con possibili operazioni che riguardano sia vettori di linea sia compagnie charter, come nel caso del salvataggio di Meridiana: "Se fosse possibile dare una mano saremo i primi, ma non sempre si riesce in assenza di condizioni adeguate. Bisogna vedere se i modelli di business sono compatibili", spiega Ouseley.

Circola anche il nome di Emirates con un possibile accordo per il feederaggio dei voli. Ma pure in questo caso la direttrice si affretta a precisare: "Non esiste nessun accordo. Fa parte del nostro business la ricerca di nuove opportunità. Stiamo parlando con tanti: Emirates non è l'unica".

Forse oggi a Luton, durante le celebrazionipe ril 20 anni di attività del vettore, si sveleranno le carte su possibili accordi.

Sul fronte agenziale la low cost ha relazioni contrattuali solo con travel management company: "Il trade rimane un canale fondamentale per il traffico business: in Italia vale il 25 per cento dei volumi".

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana