L'editoriale La grande corsa del low cost rischia lo stop

Qualcosa è cambiato. Le settimane di cancellazioni voli da parte di Ryanair hanno senza dubbio modificato il pensiero di molti sul mondo low cost.

Sul fronte consumatori potrebbe essersi rotto il lungo matrimonio tra passeggeri e Ryanair. Un rapporto fatto di voli a prezzo stracciati per uno zoccolo duro di clientela alla ricerca del solo prezzo. Per la qualità del servizio invece è ancora tutto da migliorare.

Dalla parte delle compagnie aeree queste settimane difficili sembrano aver dato nuovo vigore ai vettori 'tradizionali', gli stessi che da tempo cercavano uno spiraglio per riconquistare passeggeri e fiducia.
I big europei per alcune stagioni si sono appiattiti alla rincorsa di Ryanair e soci senza trovare modelli di business e campagne di marketing efficaci.

Modello che si incrina
Il 'pensiero unico' dei voli low cost rischia però di incrinarsi (solo in parte va detto) sostenuto anche dal fatto che le linee aeree di prima fascia come British Airways, Lufthansa e Air France hanno deciso di lavorare in maniera decisa sulle tariffe e sul servizio.

Infatti, chi prenota con discreto anticipo sa bene che su molte linee internazionali i prezzi ormai sono sempre più vicini al modello low cost. Malgrado questo, Air France e British Airways hanno messo in piedi divisioni low cost, vedi Level e Joon , sfidando i sindacati che vedono male queste novità. Idem Lufthansa con Eurowings.

Non è un segreto che le battaglie più dure si fanno sul costo del lavoro e lo scivolone di Michael O’Leary dovrebbe fare riflettere tutti quelli che pensano di aumentare ogni anno l’asticella dei profitti.

I vettori low fare arrivano da annate corse sul velluto sfruttando anche il periodo di calma nel costo del fuel e di una serie di tariffe agevolate in molti scali aeroportuali. Insomma, il gioco low cost non è finito, ma tanti segnali fanno capire che potrebbe ridimensionarsi. In attesa di capire se le settimane di 'passione' di Ryanair non nascondono invece difficoltà più pesanti. La corsa sfrenata ai profitti di O’Leary potrebbe avere incontrato un ostacolo imprevisto.

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