Air France non cedePresto fuori dalla crisi

Il trasporto aereo cresce trimestre dopo trimestre, dicono i dati della Iata, eppure il mercato europeo, dove la concorrenza tra player è molto elevata, rischia di mettere a dura prova i margini. Tant’è che dopo il fallimento nei mesi scorsi di airberlin e Monarch Airlines e l’amministrazione straordinaria di Alitalia, ora anche Air France rischia di non uscire indenne dall’impasse che sta attraversando.  

Le partite aperte
Dopo le dimissioni del presidente Jean-Marc Janaillac, da neanche 2 anni in carica, che saranno effettive dal prossimo 15 maggio, per la compagnia si apre un periodo di incertezza. La crisi creatasi con i dipendenti sull’aumento salariale che ha portato al passo indietro del top manager potrebbe infatti mettere a rischio il rilancio che il gruppo franco-olandese aveva avviato da un paio di stagioni e che aveva anche portato al debutto del nuovo brand Joon.

Da parte della compagnia fanno sapere che “Air France nega l’ipotesi che la società stia collassando, diversamente da quanto riportato da alcune testate”, quel che è certo è che le dichiarazioni rilasciate dal ministro delle Finanza francese Bruno Le Maire nei giorni scorsi sul fatto che “se il vettore non si impegnerà, sarà destinata a scomparire” non sono piaciute molto ai mercati finanziari.

Intanto, si è conclusa l’ondata di scioperi con la giornata di ieri (15esimo giorno di astensione dal lavoro per i dipendenti AF solo nel 2018), che ha impattato sui conti dell’aerolinea “per circa 300 milioni di euro” fa sapere la stessa Air France. Che anche a fronte di queste difficoltà è comunque riuscita a rispettare il 75% dei suoi piani di volo.

Il toto-nomi per il post Janaillac
Ora per il dopo Janaillac circolano già alcuni nomi: la carica di ceo ad interim potrebbe essere assunta da Anne Marie Idrac,  già membro del board di Air France-Klm a partire dal 15 maggio; in via definitiva, invece, pare che l’intenzione sia quella di nominare un esterno all’azienda per dirimere la delicata questione con i sindacati e riallacciare i rapporti con le parti sociali. In questo secondo caso, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, sembra emerso il nome di Fabrice Bregier, numero due di Airbus.

Resta da vedere come il successore del ceo dimissionario intenderà giocare alcune partite strategiche: anzitutto quella interna con i lavoratori,  poi quella del consolidamento del nuovo brand Joon e infine, ma non meno importante, quella su Alitalia. Air France-Klm sarebbe infatti in corsa per rilevare la compagnia italiana in cordata con easyJet e il fondo Cerberus, ma anche qualora non dovesse vincere la gara, con Az è ancora aperto e in definizione il tema delle alleanze, in particolare sul bacino nordatlantico.

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