Gubitosi: “Fare presto”L’appello per Alitalia

I conti parlano chiaro. La situazione economico-finanziaria di Alitalia è decisamente migliorata. Ma ora “serve fare presto” a chiudere la fase di vendita (o non vendita, dipenderà dal Governo, ndr), ha detto ieri il commissario straordinario della compagnia Luigi Gubitosi.

L’occasione per lanciare un appello al Governo perché si faccia presto a portare avanti il dossier è arrivata per Gubitosi con l’audizione in Senato davanti alla Commissione speciale di Alitalia nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla compagnia.

L'appello al Governo
I conti di Az per ora tengono, ma ha sottolineato il commissario, “qualunque cosa voglia fare il Governo, lo faccia presto. Il carburante si consuma: noi cerchiamo di contenerne i consumi, ma si consuma”.

Anche perché Alitalia deve volare, con tutto il lavoro svolto per restituire fiducia al mercato sinora, di certo il network non può subire tagli.

Sul fronte dei numeri intanto, riporta AdnKronos, la cassa di Az a fine aprile poteva contare su una liquidità di 769 milioni di euro (su un tesoretto di 900 milioni di prestito ponte), cui devono essere sommati i 145 milioni dati in garanzia alla Iata.  

E il primo trimestre 2018 ha visto praticamente dimezzarsi le perdite rispetto allo stesso periodo 2017, con un Ebitda (depurati dei ricavi e dei costi non ricorrenti) negativo per 117 milioni, a fronte dei -227 dello stesso periodo 2017.

In questo contesto, è aumentato lo scontrino medio (+6,8%), grazie agli investimenti sul segmento lungo raggio, e ricavi sono cresciuti di circa il 4%, mentre la percentuale per i soli ricavi passeggeri sale a +6,4% nel trimestre. Il dato si attesta infatti a 597 milioni di euro, a fronte dei 572 dello stesso periodo dello scorso anno.

Sul fronte operativo, il primo trimestre 2018 ha visto inoltre una ripresa dei volumi di traffico passeggeri: nello stesso periodo 2017 erano scesi del 5,7%, ora si attestano a -0,7%. Il lungo raggio è cresciuto inoltre dell’8,8%, mentre il load factor è stato pari al 77,4% e con la razionalizzazione prevista dai commissari la produttività dovrebbe salire del 9%.

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