Rimborsi sui voli:arriva la sentenza della Corte Ue

In un periodo in cui i rimborsi dei voli sono pratiche all’ordine del giorno, arriva una sentenza della Ue che rimarca la centralità dei diritti del passeggero.

La Corte di giustizia europea ha infatti deciso che il passeggero il cui volo sia stato cancellato o abbia subito un ritardo prolungato può esigere il pagamento della compensazione pecuniaria prevista dal diritto dell'Unione nella valuta nazionale del suo luogo di residenza.

Il caso affrontato riguardava una cittadina polacca, che ha richiesto che la compensazione pecuniaria del ritardo del suo volo avvenisse non in euro ma in zloty.

La Corte ha dato ragione alla passeggera, sottolineando come l'obiettivo principale perseguito dal regolamento sui diritti dei passeggeri aerei consista nel garantire un elevato livello di protezione per gli stessi. Imporre il rimborso in euro quindi equivarrebbe quindi a restringere l'esercizio di tale diritto e contravverrebbe all'obbligo di interpretazione estensiva.

La Corte ha rilevato, poi, che il regolamento sui diritti dei passeggeri aerei si applica senza operare distinzioni tra loro fondate sulla cittadinanza o sul luogo di residenza, essendo il criterio pertinente il luogo in cui è situato l'aeroporto di partenza.

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