Voli cancellatie rimborsi: il turismo chiede l’intervento dell’Enac

Un nuovo intervento nei confronti delle compagnie aeree, in particolare low cost, che rifiutano i rimborsi e che stanno adottando politiche che si ripercuotono in modo negativo sui diritti dei viaggiatori. Questa la richiesta avanzata da Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Astoi Confindustria Viaggi, Fiavet e Fto all’Enac.

Nel corso di un incontro con l’Ente nazionale di aviazione civile, le associazioni del turismo organizzato hanno sottolineato le criticità nella gestione dei rimborsi e dei voucher cui devono far fronte le agenzie di viaggi e i tour operator e hanno fatto presente come molti vettori, pur operando regolarmente, non abbiano ancora riattivato le ordinarie procedure di rimborso attraverso Gds per eventuali tariffe rimborsabili.

Le associazioni hanno anche sottolineato la necessità di accelerare la definizione di migliaia di rimborsi che i vettori hanno imposto di gestire tramite Raa (Refund Application/Authority) tutt’oggi in sospeso dopo oltre un anno dalla richiesta. Problemi a cui si aggiungono le preoccupazioni del settore su come affrontare la problematica dei voucher prossimi alla scadenza.

La risposta dell’Enac
Da parte sua, l’Enac ha espresso la propria disponibilità nel collaborare con le associazioni del comparto e ha confermato che interverrà nuovamente per richiamare  le compagnie aeree al rispetto delle norme vigenti, con particolare riferimento all’applicazione del  regolamento UE 261/2004 in materia di diritti dei passeggeri del trasporto aereo, ricordando che se un biglietto aereo è stato pagato dall'agente di viaggi o dal tour operator, per legge, dovrà essere rimborsato ai medesimi soggetti, mentre per la parte sanzionatoria è prevista anche la richiesta di intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Con l’occasione, le associazioni hanno infine ribadito la necessità e di far ripartire in sicurezza i viaggi, tramite la possibilità di ampliare il numero di voli Covid Free, come previsto nel Dpcm del 2 marzo.

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