Airbnb sfida il Fisco: "Non verseremo la cedolare secca"

La tregua finisce, ma Airbnb continua a tenere le armi in pugno. Oggi scade il ‘bonus’ di 60 giorni concesso dal Fisco a intermediari e portali di prenotazione per versare gli importi relativi alla ‘cedolare secca’ del 21 per cento.

Ma, anche dopo la proroga, Airbnb tiene ferma la posizione, spiegando di aver “presentato da poco un ricorso al Tar”. E aggiunge: “Siamo in attesa della pronuncia dei giudizi amministrativi”.

Tuttavia, come spiega lastampa.it, Airbnb non ci sta a fare la parte del ‘nemico’ del Governo. Il portale di prenotazioni, infatti, continua ad affermare di voler cercare una soluzione praticabile insieme alle autorità.

La cosiddetta ‘tassa Airbnb’, ovvero la cedolare secca del 21% che l’intermediario deve trattenere al momento della prenotazione e poi versare al Fisco, era entrata in vigore dal primo giugno scorso e il primo versamento sarebbe dovuto avvenire il 16 luglio. I versamenti erano poi stati sospesi per i chiarimenti sulle modalità operative. Ma ora la tregua è scaduta. E bisogna vedere come il Fisco reagirà ai mancati versamenti.

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