Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il tour operator fa sempre più fatica a mantenere il controllo sul prezzo del pacchetto di viaggio. A lanciare l’allarme è Andrea Mele, ceo di Mappamondo e vice presidente vicario di Astoi, che lamenta tariffe aeree in costante aumento.
“I vettori parlano di algoritmi sulla scorta dei quali viene impostata la politica tariffaria. Purtroppo, questo metodo non tiene in debito conto fattori che incidono sulla domanda, come le reazioni all’instabilità geopolitica internazionale o l’onda lunga dei ponti di aprile. In questo contesto a soffrire è soprattutto la clientela di fascia media, che aspetta a prenotare la vacanza, soprattutto per quanto riguarda il mese di agosto”.
Un agosto che al momento registra un calo di prenotazioni nell’ordine del 10-15% rispetto al corrispondente periodo del 2024. “Certo, il fenomeno del ‘ferraprile’ ha sicuramente contribuito a uno spostamento della curva di booking, ma a livello globale agosto stenta a decollare e il mercato sta iniziando a svendere”.
Quanto alle mete più richieste, almeno in casa Mappamondo non ci sono grandi sorprese: “Il Giappone continua a mietere consensi, anche se comincia a intravedersi qualche crepa dettata da fattori connessi a prezzi alti e overtourism. Un’alternativa in crescita è quella della Corea del Sud, meta che ben si presta a viaggi di taglio esperienziale. Anche il Vietnam sta dando soddisfazione, al contrario dell’Indonesia, che è in calo a causa della pubblicità negativa amplificata dai social in merito all’eccesso di turisti in alcune mete come Bali”.
Per l’altro volto del gruppo, quello che ha i colori di Shiruq, l’estate indica ad esempio i i positivi riscontri di Uzbekistan e Paesi Baltici. “Mete di nicchia, programmate con itinerari necessariamente tailor made, come è nella tradizione di Shiruq”.