Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il settore del turismo europeo esprime profonda preoccupazione per la recente proposta della Commissione europea di aumentare la tariffa Etias da 7 a 20 euro, un importo quasi triplicato rispetto a quello iniziale, concordato nel 2018.
“In un momento in cui il settore turistico europeo continua ad affrontare le pressioni combinate di instabilità geopolitica, elevata inflazione e aumento dei costi operativi – scrive la nota congiunta delle associazioni che vede riunite, tra le altre, l’Associazione Europea degli Agenti di Viaggio e dei Tour Operator (Ectaa) quella delle compagnie aeree delle regioni europee (Era) , l’Associazione Europea del Turismo (Etoa) e quella europea degli hotel, ristoranti e caffè (Hotrec) - l’aumento proposto solleva dubbi sulla sua proporzionalità ed equità”.
“Un aumento sproporzionato”
Sebbene la tariffa possa rappresentare una piccola frazione delle spese di viaggio complessive, aggiungono le associazioni, l’impatto cumulativo sulle famiglie non è trascurabile, soprattutto considerando il contesto più ampio dell’aumento delle tasse di soggiorno.
“Questo aumento - sottolineano - appare sproporzionato e contrasta con l’intenzione originaria dei colegislatori (Parlamento europeo e Consiglio), che avevano concordato una tariffa modesta e ragionevole durante i negoziati del 2018”.
Il settore dei viaggi e del turismo chiede, dunque, alla Commissione europea di pubblicare una valutazione d’impatto che giustifichi l’aumento tariffario proposto, includendo una ripartizione dettagliata dei costi e la conferma dell’eventuale valutazione di modelli tariffari alternativi. Il Consiglio e il Parlamento europeo, concludono le associazioni, dovrebbero respingere la proposta di 20 euro e richiedere una tariffa più proporzionata e basata su dati concreti.