Il commento del direttore
Remo Vangelista
Cronaca di un successo annunciato. Quello del ritorno ai viaggi di gruppo accompagnati è un trend che rappresenta una delle conseguenze più evidenti del post pandemia, anticipato negli ultimi tempi da numerosi tour operator. Quel che stupisce è però la portata di un fenomeno che porta con sé anche l’impennata di viaggi a vocazione spiccatamente culturale.
Viaggi di gruppo in primo piano per il titolare di World Explorer, Alessandro Simonetti, che ha per questo deciso di lanciare un prodotto più strutturato. “La nuova linea ‘Travel with Explorer’ ha proprio l’obiettivo di offrire una tipologia di viaggio che privilegi la condivisione dell’esperienza, un valore importante in un momento in cui le relazioni umane dirette si fanno sempre più rade”. In questo quadro, sale il valore medio pratica “sia per effetto del caro prezzi, sia per la scelta di servizi di alto livello. Meno passeggeri ma prenotazioni più ‘pesanti’, con indubbi benefici in termini di marginalità”.
Impennata di richieste per i viaggi di gruppo accompagnati anche in casa di Idee per Viaggiare: “Cina, Giappone, Messico sono solo alcune delle mete di tendenza dove organizziamo itinerari per gruppi variabili dai 15 ai 30 passeggeri. Un modo di viaggiare non necessariamente più economico ma sicuramente più appagante” conferma il ceo Danilo Curzi. Grazie anche ai viaggi di gruppo, l’operatore mette a segno un incremento medio del 14% a pari periodo rispetto al 2024. “Un ottimo risultato – commenta Curzi – sia in termini di produzione che di marginalità”.
“I viaggi di gruppo – conferma il direttore commerciale di Quality Group, Marco Peci – rappresentano il nostro core business e contribuiscono in modo determinante alla crescita di fatturato dell’11% registrata nei primi sei mesi dell’anno. In questo periodo stiamo assistendo a una decisa richiesta per questa tipologia di tour, che non è ascrivibile a ragioni di prezzo ma piuttosto alla voglia di stare insieme e di condividere un’esperienza. Per un tour operator il vantaggio connesso a questa tipologia di viaggio è sicuramente la possibilità di programmarlo al meglio, sfruttando le economie di scala. Per contro, le tariffe non sono necessariamente più convenienti in quanto strutturare un viaggio per molte persone risulta più complesso sotto molteplici punti di vista”. Quel che è certo, secondo il manager, è che il gruppo vincente è “quello piccolo ma non piccolissimo, intorno alle 18 persone, così da dar modo a tutti i partecipanti di trovare le persone con le quali condividere l’esperienza in base alle affinità personali”.
Di ritorno al viaggio prettamente culturale parla Barbara Marangi, general manager di Mapo Travel: “Sicuramente la sorpresa degli ultimi anni sono i viaggi culturali, che stanno andando per la maggiore. In generale, la clientela si sta concentrando su destinazioni come Egitto e Turchia”.
Una voce in controtendenza arriva dal ceo di Mappamondo, Andrea Mele, che forse evidenzia uno step già successivo: “Il ritorno al viaggio di gruppo c’è stato, ma adesso, anche a causa del caro prezzi e di una minor diffidenza e paura di clienti e agenti di viaggi, si sta tornando a una pericolosa disintermediazione”.