Il marketing di zia Prysselius

Ricordate zia Prysselius, l’elegante e colta zia single di Annika e Tommy, la coppia di fratellini amici di Pippi Calzelunghe?

Bene, sappiate che la si potrebbe elevare a icona di una nuova nicchia di consumatori: quello delle PANKs - Professional Aunts No Kids -, cioè zie senza figli con buona disponibilità economica e ancor più buona disponibilità alla cura dei nipoti.

Un recente studio curato da JFC le indicherebbe come nuovo segmento di interesse per il comparto turistico. Secondo i numeri raccolti, in Italia queste signore rappresenterebbero oggi un universo di ben 690.000 elementi: zie per lo più nubili o comunque senza prole, capaci di spendere in un solo anno per i propri nipoti ben 1 miliardo e 429 milioni di euro in giocattoli, libri, abbigliamento, ipad, iphone e, per i ragazzi dagli 8 anni in su, in viaggi.

Nella quotidianità sarebbero impegnate in professioni intellettuali (40,8%), attività commerciali (21,2%) e ruoli aziendali dirigenziali (12,7%).

La cosa interessante è che la ricerca prospetta margini di crescita ulteriori, valutando in 1 miliardo e 700 milioni di euro la capacità di spesa delle Panks italiane per l’anno 2016.

Ad oggi, l’esborso destinato ai viaggi ammonta a 925 ragguardevoli euro annui per singolo nipote, ripartiti sui seguenti prodotti:
- mare, 25,9%
- città d’arte italiane, 16,1%
- capitali europee, 13,3%
- montagna invernale, 11,4%
- crociere, 10,1%
- montagna estiva, 7,3%
- mare estero, 8,8%

Conclusione? Tra spiagge italiane, estere e navi da crociera, si scopre che il mare è il prodotto più gettonato dall’universo delle facoltose zie Prysselius, target certamente simpatico, forse un tantino pittoresco ma anche utile a far cassa.
E che, con l’approssimarsi dell’estate e della chiusura delle scuole, meriterebbe forse più di una superficiale presa d’atto.

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