Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il 2025 si appresta a lasciare un’importante eredità al nuovo anno alle porte: l’advance booking. Negli ultimi dodici mesi, le prenotazioni anticipate sono cresciute in modo trasversale lungo l’intera filiera turistica. Un fenomeno che non risponde più soltanto alla logica della convenienza economica, ma riflette una crescente attenzione verso la qualità complessiva dell’esperienza di viaggio e che, secondo gli addetti ai lavori, è destinato a consolidarsi nel tempo.
Le conferme arrivano da più parti. L’ultimo Osservatorio Astoi relativo alla stagione invernale evidenzia come oltre il 70% delle prenotazioni avvenga con 60–90 giorni di anticipo, mentre il last-minute sia un comportamento di consumo marginale e concentrato su poche destinazioni.
Un trend che si riflette nelle tipologie di vacanza scelte: prevalgono i viaggi di gruppo organizzati, affiancati da una forte domanda di tour individuali e itinerari su misura, in particolare sul lungo raggio, con una forte richiesta di esperienze autentiche.
Per il ceo del Gruppo Bluvacanze, Domenico Pellegrino, alla base della corsa all’anticipo non c’è soltanto una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori: “Credo che ci sia anche una componente psicologica che aiuti, o meglio sociologica. Ce lo dicono i tecnici della sociologia del turismo - spiega -: il momento in cui si inizia a viaggiare è esattamente il momento in cui si prenota e si conferma la propria pratica, perché quell’atto fa partire fisicamente il viaggio nella mente di chi lo aspetta, che inizia così ad accumulare informazioni, interessi, a condividere, quindi prolunga così la vacanza. Questa è ovviamente una scoperta piacevole, perché sempre di più il lavoro di chi fa il turismo organizzato non è predisporre servizi, ma fare in modo che questi servizi si trasformino in esperienze autentiche e qualificanti”.
Questo diverso modo di concepire l’esperienza del viaggio contribuisce a rendere l’advance booking una dinamica strutturale, destinata a rafforzarsi nelle stagioni a venire, anche grazie alle rapide evoluzioni dell’ambiente digitale. “Più aumenta la tecnologia e più questa è la parte di valore aggiunto che le persone poi effettivamente acquistano”, afferma il ceo di Bluvacanze.
Nel comparto alberghiero, il fattore risparmio continua comunque a rappresentare un driver rilevante. Ada Miraglia, direttore commerciale di CDSHotels, spiega l’exploit delle prenotazioni anticipate nelle strutture del gruppo – in crescita del 100% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – sottolineando che “da una parte i nostri clienti pianificano la vacanza con sempre maggiore consapevolezza, dall’altra vogliono mettere al sicuro il loro soggiorno a una tariffa vantaggiosa”. Un incremento che ha interessato sia il segmento Mice, sia il leisure.
Il fenomeno nel lusso
Anche il comparto del lusso conferma la tendenza, seppure con motivazioni differenti. In questo caso, segnala Virtuoso, a spingere i clienti a pianificare con largo anticipo – con finestre di prenotazione che si attestano sui 122 giorni – è soprattutto la scarsità di prodotto. Il consumatore uplevel è consapevole che se vuole partecipare ad un determinato viaggio in una specifica destinazione, godendo di un’esperienza unica, è necessario prenotare appena possibile, per non rischiare di perdere l’opportunità.
Un fenomeno che trova ulteriore conferma nelle parole di Barbara Baldini, direttore commerciale di Explora Journeys: “Notiamo una forte crescita dell’advance booking anche sul mercato italiano – spiega- con prenotazioni effettuate più di 12 mesi prima della crociera”. A spingerle, secondo Baldini, soprattutto l’offerta particolare: “Offriamo itinerari che sono pressoché irripetibili, perché quasi nessuna delle nostre crociere è circolare. Partiamo da un porto e arriviamo in un altro, e la crociera seguente non ripete gli scali di quella precedente. Se quindi si vuole accedere ad un determinato viaggio, è necessario prenotarlo appena è disponibile, oppure si perde l’occasione.
Il tema della scarsità di prodotto è destinato a condizionare le dinamiche di acquisto anche nel trasporto aereo e, secondo le proiezioni di Cirium, sarà uno dei fattori che spingerà l’advance booking nel comparto. Nel corso del prossimo anno, il load factor è atteso su livelli record, soprattutto in Europa, con meno di 17 sedili liberi ogni cento in vendita. In questo scenario, l’anticipo delle prenotazioni sarà l’unico vero antidoto per garantirsi un posto in cabina.