Il commento del direttore
Remo Vangelista
Arriva l’annuncio dei contro-dazi che l’Europa applicherebbe, a partire dal 1 agosto, sui prodotti importati dagli Stati Uniti, in risposta alle tariffe del 30% annunciate dal governo americano.
A fare la parte del leone, oltre alle carni bovine e suine, ai suv e ai pick-up, sono i velivoli e la componentistica Boeing, per 10,8 miliardi, ovviamente in risposta al medesimo trattamento che gli States riserveranno a velivoli e componentistica Airbus.
Insomma, sarà il trasporto aereo a soffrire in maniera più diretta del teatro dei dazi e contro-dazi che sta andando in scena fra le due sponde dell’Atlantico. Con scenari che possono appesantire ancora di più i problemi già oggi sul tavolo.
Il primo tema sarà, sicuramente, la scarsità di aerei: già oggi la difficoltà delle compagnie ad ottenere i nuovi veivoli è alta, e in caso di mancanza di componenti o di maggiori costi degli aerei stessi, dovuti all’incremento portato dai dazi, l’attesa sarà ancora più lunga. Cosa che, a caduta, comporterà una minore disponibilità di posti per volare e, giocoforza, un incremento dei prezzi.
La situazione è, però, ancora molto fluida: la lista dei prodotti che sarebbero colpiti dai contro-dazi preparata dalla Commissione Ue è ancora suscettibile di modifiche: l’esame dei Ventisette porterà a nuovi aggiustamenti prima del via libera. Inoltre, la trattativa con gli Stati Uniti è in corso: non è detto che non si arrivi ad un accordo fra le parti che farebbe tirare un sospiro di sollievo all’industria aeronautica e non solo.