Il commento del direttore
Remo Vangelista
Enorme, pesante, poco adatto agli agili voli point-to-point, progettato per i grandi hub oggi sempre più congestionati e dai consumi non in linea con le ultime innovazioni del mercato. L’A380 aveva tutte le caratteristiche per essere dimenticato. Ma così non è stato.
Uscito di produzione nel 2021, il gigante dei cieli sembrava destinato ad estinguersi, tallonato dai nuovi aeromobili lungo raggio a corridoio singolo. Ma qualcosa non ha funzionato come previsto.
Ora Airbus ha annunciato nuovi investimenti e impegni su questo aeromobile. Il che non significa (almeno per ora) riattivare la linea di produzione. Il costruttore per il momento, come riporta preferente.com, si limiterà a fornire assistenza e migliorie per aumentare la vita degli A380 attualmente in servizio. Ma il segnale è chiaro: il gigante dei cieli non andrà ancora in pensione.
Le ragioni della scelta
Diversi i motivi che hanno spinto Airbus a prendere questa decisione. Da un lato ci potrebbero essere sicuramente le pressioni di Emirates, che non ha mai fatto mistero della passione per questo aeromobile, chiedendo più volte di riprenderne la produzione. Ma dietro la scelta potrebbe esserci di più: le grandi dimensioni dell’A380, insieme ai 4 motori e all’elevata altezza da terra, lo portano ad essere l’aereo ideale per testare sistemi di propulsione avanzati.
Insomma, l’aereo del futuro passa da quello che sembrava essere il passato.
Ma sicuramente a giocare un ruolo fondamentale in questa partita è anche il fatto che l’A380 in realtà non è mai caduto in disuso. Diverse compagnie, dopo averlo accantonato, lo hanno riportato in attività per affrontare il picco di domanda dopo la bufera Covid e la conseguente penuria di piloti.
Insomma, l’A380 è destinato a restare nella storia come “un pilastro strategico nell’evoluzione dell’aviazione commerciale”, stando alla definizione della stessa Airbus. E il mercato sembra gradire.